Turismo, Furlan: dal governo subito azioni concrete per rilancio del settore
A rischio un settore che vale il 10% del prodotto interno lordo nazionale. Oltre 2 milioni sono le persone che vi lavorano compreso l'indotto
«Gli effetti che la crisi finanziaria globale sta producendo sul comparto produttivo del turismo sono assai forti e pesanti». Lo dichiara in una nota Annamaria Furlan, Segretario confederale della Cisl. «In Italia - sottolinea la Furlan- ciò significa mettere a rischio un settore che vale il 10% del prodotto interno lordo nazionale. Oltre 2 milioni sono le persone che vi lavorano compreso l'indotto. Il volume complessivo vale qualcosa come 90 miliardi di euro l'anno».
«I dati - prosegue la Furlan - evidenziano nel primo trimestre 2009 una flessione del 10 % delle presenze alberghiere, mentre si stima una diminuzione di 4,5 miliardi di euro di introiti per il 2009». «Le misure adottate per far fronte alle gravi conseguenze che la crisi sta avendo su uno dei settori 'forti' della nostra economia - afferma il segretario confederale - non sembrano sufficienti e trovano difficoltà ad individuare un processo che inverta questa preoccupante tendenza».
«Il turismo - prosegue Annamaria Furlan - fa i conti con una recessione mondiale. Il nostro paese soffre di una situazione di crisi già da molti anni, tra il 1995 e il 2006, infatti, la quota italiana sul turismo mondiale è passata dal 6,8 al 4,9 % e le previsioni confermano il permanere anche in futuro di questa tendenza».
«Chiediamo al Governo- conclude la Furlan- un'azione rapida ed un confronto con le parti sociali. Bisogna garantire i principi di economicità, trasparenza ed efficacia in merito al Fondo di rotazione per il prestito ed il risparmio turistico, alla gestione dell'acquisto e della distribuzione dei buoni vacanza ed occorre stabilire dei criteri precisi per l'individuazione delle associazioni no profit che si occupino della gestione a livello nazionale di un sistema di distribuzione dei buoni stessi».