19 aprile 2024
Aggiornato 22:00

Confindustria, Costato: bene l’accordo con la Francia sul nucleare

Elettrodotto Calabria-Sicilia: “Opera di grande valenza economica”

ROMA - «Bene l’accordo Francia-Italia sul nucleare. Il governo così anticipa i tempi, dimostra determinazione e soprattutto risparmia». E’ il giudizio di Antonio Costato, vicepresidente di Confindustria per l’Energia e il Mercato, che spiega: «Confindustria da tempo raccomanda che la tecnologia venga scelta al più presto, e che sia di un tipo solo, massimo due, perché le centrali saranno minimo sei e massimo dieci e perché c’è il rischio che quello che oggi costa cinque, possa tra sette anni, alla posa effettiva della prima pietra, costare dieci, con tempi di consegna raddoppiati».

Il governo, secondo il vicepresidente, dovrebbe inoltre garantire l’investitore dai possibili rischi rappresentati da burocrazia e comitati. «Non possiamo più permetterci le esitazioni e i costi aggiuntivi dettati dalle incertezze: lo Stato deve usare la sua forza nell’interesse dei cittadini e per farlo Confindustria sostiene la necessità di modificare il Titolo V della Costituzione».

La scelta di garantire o meno al nucleare una sorta di «preferenza» nella consegna (così da contenere i rischi merchant e favorire la finanziabilità dei progetti) potrà avere effetti importanti soprattutto sui produttori marginali (in particolare le centrali alimentate a gas) il cui mercato con la partenza del nucleare è destinato a restringersi.
Quel che è certo - continua Costato - è che lo scenario del mercato elettrico risulterà profondamente mutato all’indomani delle scelte che la politica è chiamata a fare in materia di nucleare».

Quanto all’elettrodotto tra Sicilia e Calabria annunciato dal Ministro Scajola, il vicepresidente conclude: «Finalmente qualche cosa si muove. In due giorni l’accordo sul nucleare e ora l’elettrodotto per la Sicilia. Questa è un’opera che risolverà un problema che all’Italia è arrivato a costare 90 milioni di euro nel solo mese dell’agosto scorso. L’efficienza energetica si assicura cominciando da queste decisioni di poco impatto mediatico ma di grande valenza economica. Confindustria è intervenuta di recente sui governatori del Sud per spiegare come sia ormai prioritario e di interesse soprattutto delle regioni a basso reddito spingere il PUN (prezzo unico nazionale) al ribasso grazie alle nuove interconnessioni che «vettoriano concorrenza». L’attenzione sollevata sul tema delle macro zone dal decreto anticrisi è servita a focalizzare l’interesse generale sul tema sprechi e rendite da congestione».