27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Economia in crisi

Monza e Brianza: il rigido inverno del 2008

Quarto trimestre 2008: riduzione della produzione industriale - 5,76% rispetto allo scorso anno, -1,22% rispetto al trimestre precedente

Monza - Accelera la dinamica economica negativa della produzione industriale: nel quarto trimestre 2008 la variazione tendenziale dell’indice della produzione industriale in Brianza continua ad avere segno meno, rafforzando il suo andamento negativo che raggiunge il -5,76%, in linea con la media lombarda del -5,99%. In parallelo il peggioramento della situazione in atto dall’autunno ha inciso anche sull’andamento congiunturale dell’indice della produzione industriale destagionalizzato, la cui variazione ritorna negativa passando da +0,12% a -1,22%, sebbene più confortante rispetto al dato lombardo che registra -4,14%. Il rallentamento della domanda è confermato dal periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini che, alla fine del trimestre, si attesta a 39,07 giorni. Anche sugli ordini incide la situazione economica generale: sebbene il dato tendenziale registri una sostanziale tenuta (+0,63% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), la variazione congiunturale dell’indicatore evidenzia una riduzione degli ordini rispetto al trimestre precedente (-6,15%). L’andamento della variazione tendenziale del fatturato totale, a prezzi correnti, corretta per i giorni lavorativi, è in linea con la contrazione della produzione delle imprese nel trimestre e, per la prima volta nel corso del 2008,  assume segno negativo raggiungendo ben il –5,97%. Ma si tratta di un valore da imputare soprattutto all’andamento del mercato interno. Il fatturato estero, nel trimestre in esame rispetto all’anno precedente, riesce a registrare un modestissimo aumento di +0,18%.  Al momento attuale, anche la presenza brianzola sui mercati internazionali risente comunque degli effetti della crisi generalizzata.

Sono questi i risultati dell’indagine congiunturale trimestrale  condotta dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza e da Confindustria Monza e Brianza su un campione di aziende industriali, rappresentative del territorio brianzolo per settore e dimensione.

«Non bisogna abituarsi alla crisi ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza e di Confindustria Monza e Brianza. Abbiamo tutti - istituzioni, cittadini, imprese- il dovere di reagire e non dobbiamo perdere tempo. Le istituzioni e la politica possono e devono spingere sull’acceleratore delle infrastrutture. In grandi periodi di crisi devono esserci grandi progetti e azioni condivise. In Brianza bisogna potenziare la rete di trasporti e renderla più efficiente. Bisogna farlo perché questa è un’esigenza delle imprese e dei cittadini. Le imprese della Brianza vivono di estero, hanno un indice di apertura commerciale pari al 138%, in Italia è solo del 52%. Ma senza Malpensa con l’operatività di un hub degno di tale nome, senza Linate che deve invece  -come abbiamo sempre sostenuto – garantire i collegamenti con i paesi dell’area Schengen, come è possibile continuare a esportare? L’investimento infrastrutturale è forse l’aiuto strutturale più importante che possiamo dare alle imprese. Nell’immediato dobbiamo proseguire lungo la strada tracciata dalla Regione Lombardia che ha messo in campo un consistente pacchetto anticrisi. Come Camera di commercio di Monza e Brianza abbiamo attuato misure per favorire l’accesso al credito e il sostegno dell’innovazione con un investimento di 2,5 milioni di Euro. Continueremo a sostenere le nostre imprese, favorendo l’innovazione di processo e di prodotto con Innovhub e l’espansione verso i mercati esteri con Promos. Le chiavi di volta di questa crisi per la Brianza dovranno essere l’innovazione e l’internazionalizzazione: solo così le imprese potranno diventare più forti e competitive.»

Il presidente Valli sollecita anche il Governo e la Regione Lombardia a continuare lungo la strada intrapresa e ad imprimere la maggiore incisività possibile agli interventi volti a sostenere il reddito delle famiglie e la produzione  «perché – sostiene – bisogna spezzare il circolo vizioso del calo dei consumi che deprime la produzione e il conseguente ricorso delle aziende agli ammortizzatori sociali per far fronte al drastico calo degli ordini. Se non si spezza la catena negativa, il mercato non riprende. E’ assolutamente necessario reperire risorse adeguate per finanziare il ricorso alla cassa integrazione, nella misura che ci sarà imposta dalla crisi; la cassa integrazione è e deve essere una misura temporanea ma è anche il modo per non lasciare soli i lavoratori, per garantire loro comunque un reddito. Dobbiamo assolutamente evitare che chi prende il posto di lavoro si ritrovi solo con il problema più drammatico: dobbiamo uscire tutti insieme dalla crisi, senza rompere la solidarietà e senza innescare pericolosissimi conflitti sociali. Sul versante delle politiche attive – prosegue Valli – occorre da un lato salvaguardare i redditi, detassando le busta paga dei lavoratori dipendenti per rendere possibile una ripresa strutturale dei consumi. Questa è l’unica via per la ripresa economica. Altrimenti dovremmo pensare ad un impoverimento generalizzato, con conseguenze davvero difficili da immaginare per i redditi e l’occupazione. Dall’altro lato è necessario stimolare gli investimenti delle imprese, che devono continuare a mantenersi competitive e pronte ad afferrare la ripresa, quando arriverà: per questo servono opportuni sgravi fiscali rivolti a chi investe e fa ricerca. Un arretramento sul fronte tecnologico e della qualità  dei prodotti e dei processi ci porterebbe sicuramente verso un ruolo marginale, ben difficilmente recuperabile. Apprezziamo – prosegue Valli - l’impegno del Presidente Formigoni per le politiche a favore delle famiglie, del resto il rilancio economico passa a partire dai consumi interni che, come la congiuntura dimostra, sono l’anello da rafforzare nel sistema economico della Brianza. Apprezziamo inoltre le iniziative del governo Berlusconi a favore del mercato dell’auto, del mobile e degli elettrodomestici. Crediamo che sia proprio questa la linea da perseguire, estendendo il sostegno attraverso politiche che favoriscano l’acquisto della casa e i consumi in generale poiché queste iniziative sono in grado di dare un sostegno reale alle imprese e alle famiglie. Sul piano generale, è però necessario ripartire con le grandi opere infrastrutturali per imprimere all’economia il dinamismo necessario a ripartire, superando nel contempo il gap che ci divide dagli altri paesi europei e che tanto ci penalizza.»

«Un altro punto fondamentale – conclude Valli è la ripresa di una normale attività del credito. Come Confindustria Monza e Brianza monitoriamo l’andamento della crisi finanziaria e i suoi riflessi sull’economia reale, interpellando direttamente le imprese associate. Nel mese di dicembre – rispetto alla precedente rilevazione di ottobre – le imprese che denunciano una restrizione del credito sono passate dal 33 al 40%. Allo stesso modo, il 34,7% delle imprese – contro il 29% di ottobre – ha riscontrato un aumento della richiesta di garanzie a copertura. E’ salita dal 40 al 49,5% la percentuale di chi riscontra un allungamento dei tempi di delibera delle pratiche di affidamento. Il 70% degli intervistati denuncia infine un aumento degli insoluti da parte dei clienti.»

Produzione industriale
La variazione tendenziale dell’indice della produzione industriale in Brianza continua ad avere segno meno, rafforzando il suo andamento negativo che raggiunge il -5,76%, in linea con la media lombarda del -5,99%. In parallelo il peggioramento della situazione in atto dall’autunno ha inciso anche sull’andamento congiunturale dell’indice della produzione industriale destagionalizzato, la cui variazione ritorna negativa passando da +0,12% a -1,22%. In Brianza il tasso di utilizzo degli impianti continua la sua riduzione e si attesta al 61%, le scorte di prodotti finiti aumentano (+21,25%) e i giorni di produzione assicurata a fine trimestre scendono a 39,07.

Fatturato
L’andamento della variazione tendenziale del fatturato totale, a prezzi correnti, corretta per i giorni lavorativi, è in linea con la contrazione della produzione delle imprese nel trimestre e, per la prima volta nel corso del 2008,  assume segno negativo raggiungendo ben il –5,97%, in Lombardia è del -6,91%. Si tratta di un valore da imputare essenzialmente all’andamento del fatturato interno che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente registra una variazione del -10,65%, mentre in Lombardia si registra una variazione negativa inferiore pari a -7,95%. Una conferma della tenuta sui mercati esteri è data dalla quota di fatturato estero sul totale che si attesta al 34,97%. A livello settoriale è il comparto della meccanica a registrare la migliore performance con l’estero: 44,38% è la quota di fatturato estero sul totale.

Ordini
Anche sugli ordini incide la situazione economica generale: sebbene il dato tendenziale registri una sostanziale tenuta (+0,63% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), la variazione congiunturale dell’indicatore evidenzia una riduzione degli ordini rispetto al trimestre precedente (-6,15%). In Lombardia la situazione degli ordini è peggiore: la variazione tendenziale è di -2,21% e quella congiunturale è di -8,37%. In Brianza il rallentamento della domanda è confermato anche dal periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini che, alla fine del trimestre, si attesta a 39,07 giorni.

Scorte di materie prime e prodotti finiti
In Brianza per quanto riguarda le scorte di materie prime diminuisce la percentuale di coloro che le considera adeguate che si attesta al 77,86%, diminuisce quella di coloro che le considera esuberanti (passa dal 9,24% al 6,87%), mentre si alza quella di coloro per i quali non si tengono scorte (da 7,56% a 9,92%). Il 70% considera adeguate le scorte di prodotti finiti, aumenta la percentuale di coloro per i quali non si tengono scorte (da 31,93% a 38,93%) ed aumenta anche la percentuale di coloro che considerano le scorte di prodotti finiti esuberanti (dal 12,35% a 21,25%). La variazione percentuale dei prezzi delle materie prime sul trimestre precedente è pressoché invariata (-0,02%), mentre la variazione percentuale dei prezzi dei prodotti finiti pur essendo leggermente in calo, rimane comunque positiva (+0,80%).

Occupazione
La lettura del dato sull’occupazione totale evidenzia il malessere dell’economia: il tasso percentuale di ingresso nel corso del trimestre è inferiore a quello in uscita, e quindi una situazione di difficoltà occupazionale che genera un saldo negativo di –0,69%. La Lombardia è ancora più in flessione con un saldo fra il tasso di ingresso ed uscita del -1,2%.

Aspettative
Le previsioni espresse dagli imprenditori brianzoli per il primo trimestre 2009 evidenziano il persistere del momento di difficoltà già segnalato da alcuni  indicatori considerati. La percentuale di imprenditori della Brianza che si aspetta un aumento della produzione diminuisce di 12,3 punti rispetto al trimestre precedente, mentre aumenta di 18,1 punti il numero di imprenditori che si aspetta un calo della produzione. Per quanto riguarda le aspettative sull’occupazione, continua a diminuire il numero di coloro che prevedono stabilità, mentre aumentano gli imprenditori con aspettative meno favorevoli. Il tutto crea un saldo negativo nelle aspettative generali a conferma dello stato di crisi diffuso.