19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
I dati del Pil ci dicono che il peggio è davanti a noi

Confesercenti: «Tagli rigorosi della spesa, meno tasse»

Se non si fa questo ci si assume gravissime responsabilità di fronte al paese

«I dati del Pil ci dicono che il peggio è davanti a noi. Se in soli sei mesi del 2008 si è accumulato gran parte di quel –0,9% finale e se quest’anno si parte già con un handicap di –1,8% rischiamo di vedere materializzarsi le peggiori previsioni sulla crescita con conseguenze pesanti su imprese e occupati: solo nel commercio il saldo negativo di 38 mila imprese del 2008 finirà per toccare quota 50 mila nel 2009 con oltre centomila posti di lavoro perduti.

A questo punto non bastano gli incentivi, occorre più coraggio: tagli forti e rigorosi alla spesa in primo luogo perché non possiamo permetterci più spese improduttive. E riduzioni efficaci di una pressione fiscale insostenibile con una rivisitazione al ribasso - che pretendiamo - per gli studi di settore.
Se non si agisce in questa direzione ci si assume una gravissima responsabilità di fronte al Paese.

Ridurre le spese dello Stato - Dobbiamo essere chiari: la tutela della politica e dei suoi privilegi oggi è più che mai incompatibile con gli interessi generali. Perché non si parla più di abolire le province che costano 13 miliardi l’anno? Si agisca subito utilizzando i dipendenti per rendere più efficiente il settore pubblico, ma liquidando privilegi e sprechi intollerabili specie quando tutto il paese deve tirare la cinghia».