La crisi non tocca gourmet, sale tipico, DOC e biologico
E' quanto emerge dall’analisi Coldiretti - Swg sulle abitudini alimentari degli italiani
Gli italiani non rinunciano alla buona tavola e nonostante la crisi aumenta del 6 per cento la spesa delle famiglie in vini a denominazione di origine nel 2008 e cresce dell'8 per cento la percentuale dei cittadini che acquista regolarmente prodotti a denominazione di origine (sono il 28 per cento) e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici, i quali però interessano una fetta più ridotta della popolazione (il 16 per cento). E' quanto emerge dall’analisi Coldiretti - Swg sulle abitudini alimentari degli italiani.
Si tratta di settori di eccellenza del Made in Italy in cui l’Italia detiene il primato a livello comunitario con cinquantamila aziende biologiche che coltivano oltre un milione di ettari, ben 176 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4396 specialità tradizionali censite dalle regioni. L’Italia - precisa la Coldiretti - è diventato, con il sorpasso sulla Francia, anche il primo produttore mondiale di vino e sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt).
In generale, le esportazioni dell'agroalimentare italiano sono quelle con un segno positivo più alto (+ 10 per cento) mentre i consumi alimentari interni nel 2008, a differenza di altri settori, sono gli unici che - sostiene la Coldiretti - complessivamente hanno retto.
I risultati confermano le analisi del Censis sulla ripresa dei consumi e sulle grandi potenzialità del Made in Italy in tempi di crisi ma evidenziano anche - conclude la Coldiretti - che il crollo di redditi in agricoltura non dipende dalla crisi generale ma dalla inefficienza della filiera lungo la quale i prezzi che moltiplicano di cinque volte dal campo alla tavola.