28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Inflazione: a gennaio cala all’1,6%

I prezzi dei beni alimentari continuano a crescere!

Per Adoc è una speculazione immotivata che danneggia famiglie e paese

Secondo i dati preliminari dell'Istat a gennaio l'inflazione scende all'1,6% dal 2,2% di dicembre. L'Adoc evidenzia come i prodotti alimentari continuino a rincarare, nonostante il progressivo calo dell'inflazione di questi ultimi mesi.

Aumento prezzi degli alimentari - «Il crollo dei prezzi del settore energia, soprattutto dei carburanti, ha contribuito al calo deciso dell'inflazione - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - ma è paradossale e contraddittorio che, nonostante gli ultimi mesi di calo progressivo dell'inflazione, il livello dei prezzi degli alimentari continui ad aumentare, secondo l'Istat del 3,8%. Un aumento immotivato, che ci porta a credere che sia in atto una grave speculazione in questo settore, a danno delle famiglie e dell'economia del Paese. E che spinge altri settori dell'industria e del commercio verso una crisi ancora più profonda, visto che i beni secondari, come elettrodomestici, arredamento e abbigliamento, vengono relegati nel cassetto dei desideri, considerati come un lusso. Secondo le stime dell'Adoc le vendite di beni non alimentari sono calate del 6% nel 2008. E solo il settore abbigliamento e calzature, nell'ultimo anno, ha ridotto le sue vendite del 15%. Complessivamente, la spesa delle famiglie con un medio reddito è calata del 5%.»

L'Istat ha poi aggiornato il paniere, facendo entrare anche dvd e chiavi usb. Per Adoc una scelta senza senso, l'ennesima presa in giro dei consumatori.

«Fare entrare nel paniere prodotti, come dvd e chiavi usb, che una volta immessi sul mercato tendono continuamente a svalutarsi, serve solo a calmierare l'aumento generale dei prezzi - continua Pileri - inserirli 5 anni fa avrebbe avuto un senso, inserirli oggi è una presa in giro per i consumatori. L'Istat dovrebbe uscire dalla sua bolla di vetro virtuale e calarsi nel mondo reale. I prezzi dei dvd, difatti, nel giro di pochi mesi o settimane calano vertiginosamente, anche del 50-70%, o vengono addirittura regalati come gadget. E, nonostante i cali tendenziali, al momento d'ingresso sul mercato, i prezzi risultano essere superiori alla media europea. E' inconcepibile che lo stesso film in Italia si paghi il 15% in più, in media, rispetto alla Spagna o alla Francia, dove si spendono circa 3 euro di meno, o alla Germania, dove lo si può acquistare con un risparmio del 64%. I prezzi troppo alti, inoltre, alimentano la pirateria e non favoriscono l'accesso diffuso alla cultura, specialmente per i più giovani. Secondo un nostro sondaggio, difatti, l'86% dei ragazzi fra i 15 e i 30 anni ha scaricato o acquistato, almeno una volta, film e musica illegalmente».