Etichettatura fondamentale per la trasparenza e la competitività
Lo sottolinea Confagricoltura che più volte ha sostenuto la necessità di un negoziato con la Commissione per la modifica del regolamento
La modifica al reg. 1019/02, che introduce l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli oli di oliva - che in data odierna è stata approvata dal «Comitato di gestione olio di oliva» della Commissione europea, dopo il vaglio positivo del Wto - pone finalmente fine ad un’altalena di norme nazionali che rischiavano di non cogliere l’obiettivo e, paradossalmente, di addossare sugli agricoltori nuovi oneri.
Lo sottolinea Confagricoltura che più volte ha sostenuto la necessità di un negoziato con la Commissione per la modifica del regolamento che indicava l’origine solo in via facoltativa, ritenendo fortemente difficile che una norma nazionale potesse ribaltare un regolamento comunitario.
«E’ questo - dichiara Confagricoltura - un ulteriore elemento nell’ottica della chiarezza e della competitività, che può consentire al nostro sistema Paese di recuperare terreno sui mercati nazionali ed esteri, in un momento di forte crisi del settore. Occorrerà adesso avviare una adeguata campagna di informazione per consentire al consumatore una scelta consapevole, in un mercato dell’olio d’oliva finalmente più trasparente».
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