29 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Taglia leggi

Governo vuole abolire ordini professionali? Abbia coraggio e lo dica

E’ quanto dichiara Beatrice Magnolfi, ministro ombra della Semplificazione

«E’ già la seconda volta che il governo attacca gli ordini professionali e poi fa marcia indietro. Era già accaduto in precedenza con il decreto 112, nell'articolo dedicato al tagli-Enti: il testo originale recava l'abolizione di tutti gli Enti statali al di sotto di 50 dipendenti. Quando gli ordini professionali hanno protestato, è arrivato un provvidenziale emendamento che stabiliva la deroga. Poi, è accaduto di nuovo con il decreto 200/2008, meglio noto come il secondo Taglia-Leggi».

E’ quanto dichiara Beatrice Magnolfi, ministro ombra della Semplificazione.

«Nella caterva di Regi Decreti che cadono sotto l'inutile mannaia di Calderoli, infatti – aggiunge Magnolfi – (si tratta per lo più di norme che hanno perso da tempo ogni efficacia), si annidano alcune cancellazioni particolarmente insidiose per la sopravvivenza stessa degli Ordini, come oggi evidenziano tra l’altro alcuni importanti organi di stampa».

«Ad esempio, viene abrogata una legge del '38 (Legge 897) sull'obbligo di iscrizione all'Albo per svolgere l'attività professionale, la Legge 1815/1939 che regola la denominazione delle Associazioni professionali e l'obbligo di informazione agli Ordini, il decreto 382/1944 che regola l'organizzazione e l'elezione di molti Consigli degli Ordini.

Insomma, un vero tsunami in materia di ordini professionali».

«Siamo certi che il ministro Calderoli dirà....ops, abbiamo sbagliato – conclude l’esponente del Pd –. Ma due tentativi di cancellazione possono essere un semplice lapsus? «Forse la Lega non concorda con il piano di riforma degli Ordini del ministro Alfano? Il governo dica al più presto cosa pensa in materia».