29 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Accordo fatto tra FIAT e Chrysler

Fiom: «Annuncio non dice nulla su prospettive stabilimenti FIAT italiani»

«Necessario un confronto dell’Azienda e del Governo con i sindacati»

ROMA - «L’annuncio fatto oggi da Fiat e Chrysler, relativo alla firma di una lettera di intenti non vincolante per la creazione di un’alleanza tra le due case automobilistiche, non dice nulla sulle prospettive degli stabilimenti italiani del Gruppo torinese». È quanto sostiene il segretario generale della Fiom Cgil, Gianni Rinaldini, in merito all’accordo raggiunto oggi tra la due case automobilistiche.

«Per quanto riguarda le relazioni sindacali con la Fiat - aggiunge il dirigente sindacale - ci troviamo da mesi di fronte a grandi annunci fatti a mezzo stampa, mentre, per quanto ci riguarda, ci vengono comunicate quotidianamente solo richieste di ulteriori ricorsi alla Cassa integrazione guadagni. Ricorsi che, ormai, configurano nei singoli stabilimenti un massimo di una o due settimane di attività lavorativa al mese, con le ovvie conseguenze negative sul reddito dei lavoratori del Gruppo, e con le non meno ovvie ricadute su tutta la filiera dell’auto e degli altri autoveicoli».

Per il leader della Fiom «questa situazione ripropone in termini ancora più urgenti la necessità di un confronto della Fiat con i sindacati dei metalmeccanici. Infatti, deve essere chiaro che qualsiasi decisione relativa ad alleanze, e/o a fusioni, non può che partire dalla garanzia dei livelli occupazionali e dallo sviluppo di tutti gli stabilimenti del Gruppo attivi nel nostro Paese».

«Peraltro, data la coincidenza pressoché totale tra il gruppo Fiat e il settore auto che si è creata ormai da tempo in Italia, la necessità di un confronto con i sindacati vale anche per quanto riguarda il Governo. Ciò è tanto più vero, alla luce - conclude Rinaldini - delle misure annunciate dai Governi di tutti i principali paesi europei. Misure che legano qualsiasi intervento governativo al mantenimento degli stabilimenti automobilistici esistenti».