5 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Crisi economica

Fiducia imprese Ue ai minimi, ma si reagisce

Le aspettative per il 2009 sono di un fatturato totale in decisa diminuzione, soprattutto per le vendite sul mercato interno; va meglio per le previsioni di export

Minimo storico per la fiducia delle imprese europee. Nelle previsioni economiche dell'Eurochambres (l'associazione delle Camere di commercio europee) per il 2009 le oltre 70mila imprese dei 27 Paesi della Ue e delle nazioni in via di adesione interpellate, si sono mostrate pessimiste indicando un calo di 11,3 punti.
Le aspettative per il 2009 sono di un fatturato totale in decisa diminuzione, soprattutto per le vendite sul mercato interno; va meglio per le previsioni di export.

Le prospettive di investimento per il prossimo anno sono inferiori a quelle fatte nel 2007 per il 2008, ma non ci sarà una battuta d'arresto: oltre la metà degli intervistati prevede di mantenere lo stesso livello per il 2009. Anche per l'occupazione, oltre il 60% degli intervistati prevede di mantenere inalterata la forza lavoro l'anno prossimo.
Per la prima volta nella storia dell'indagine economica di Eurochambres è però cresciuto il numero delle imprese che valuta negativamente il contesto generale di attività anche se per il 40% degli intervistati il livello di business dovrebbe rimanere stabile nel 2009. La situazione nelle principali economie europee varia notevolmente: se in Italia e Francia resiste un certo ottimismo, la fiducia delle imprese è invece negativa in Germania, Regno Unito, Spagna e Paesi Bassi.

FATTURATO TOTALE. Nonostante il rallentamento dell'economia reale, la base di attività resta solida. Positive ma in calo sono le previsioni di fatturato soprattutto nei Paesi fuori dall'euro come Bulgaria, Polonia, Svezia e Romania rispetto alle principali economie della zona euro (Germania e Francia).

CALO VENDITE NEL MERCATO INTERNO SMORZA OTTIMISMO. Le grandi aspettative per il 2008 sono state deluse, così molte imprese europee si attendono un calo nelle vendite sul mercato interno.
Emerge una chiara distinzione tra i servizi e i settori manifatturieri. Questi ultimi sembrano più esposti al generale rallentamento dell'economia, in particolare il settore dell'edilizia abitativa.

CALO DELLE ESPORTAZIONI. In quasi tutti i Paesi nel 2008 le aspettative sono state soddisfatte quindi per il 2009 la prospettiva è meno rosea visto che il rallentamento ha causato una diminuzione della domanda di prodotti europei. Le esportazioni europee verso gli Stati Uniti sono state sfavorite dal continuo apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro per tutto il 2008. Circa il 67% delle esportazioni delle imprese europee sono all'interno dell'Ue-27.

FORTE RALLENTAMENTO CRESCITA OCCUPAZIONE. Gli imprenditori sono molto cauti sulla situazione nel 2009 con il timore di un calo ai livelli del 2002. Resta da vedere su quali mercati del lavoro si abbatterà l'attuale crisi economica anche se quasi i due terzi delle aziende intervistate ritengono di essere in grado di mantenere la forza lavoro nel 2009.

INCERTEZZA SUGLI INVESTIMENTI. L'indagine dimostra che per il 2009 le prospettive sono ancora positive, anche se a livelli molto inferiori. Oltre la metà delle imprese intervistate pensa di mantenere inalterato il livello di investimenti mentre un quarto prevede addirittura di elevarli. Nella zona euro, la prospettiva di investimenti per il 2009 è di stagnazione, con il saldo vicino a zero. Più positivo sembra il 2009 per le imprese della zona non euro, con un equilibrio sopra la cifra media dell'indagine.