18 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Squeri replica a Federconsumatori ed Adusbef

«I gestori degli impianti non hanno interesse a mantenere alti i prezzi»

«Noi la benzina non solo la vendiamo ma la comperiamo anche, e più alto è il prezzo d’acquisto, peggio è per il gestore, che ha un margine fisso che viene intaccato da ogni maggiore esposizione finanziaria per il costo delle scorte»

«I distributori di carburanti hanno sempre lo stesso margine lordo pro-litro (circa 0,040 euro/litro) qualunque sia il prezzo finale del prodotto, quindi restituiamo al mittente i dubbi espressi da Federconsumatori ed Adusbef sugli interessi dei benzinai a tenere alti i prezzi»: questo il commento di Luca Squeri, Presidente Nazionale di Figisc-Confcommercio, che associa i gestori degli impianti di distribuzione carburante, alle accuse delle associazioni dei consumatori.

«Noi la benzina non solo la vendiamo – precisa Squeri - ma la comperiamo anche, e più alto è il prezzo d’acquisto, peggio è per il gestore, che ha un margine fisso che viene intaccato da ogni maggiore esposizione finanziaria per il costo delle scorte ».

«Sui prezzi - prosegue Squeri - considerando che quelli ‘giusti’ - cioè con una esatta corrispondenza alla variazione dei prezzi internazionali - dovrebbero essere di circa 1,149 euro/litro per la benzina e di circa 1,118 per il gasolio, sarà bene ricordare che i valori medi rilevati dal Ministero lunedì 1° dicembre erano pari a 1,147 per la benzina e 1,142 euro/litro per il gasolio e oggi ci sono stati ulteriori ribassi di un euro/litro per la benzina e due per il gasolio. Così come è bene ricordare che da metà luglio il prezzo è sceso di 0,385 euro/litro ovvero 745 lire (o, se si vuole, di una quota pari al 25 %).
Ci sono spazi per ulteriori diminuzioni nei prossimi giorni, se il trend internazionale rimane questo, ma i 7/8 centesimi di divario sono qualcosa di puramente fantastico.»

«A meno che - conclude il Presidente FIGISC - non ritorniamo al consueto spot pub-blicitario che certe associazioni dei consumatori periodicamente mettono in scena a beneficio della grande distribuzione, vendendo le sue promesse di ribassi di 7, 8, 10 centesimi a litro. Perfino Catricalà, Presidente di Antitrust, ha riconosciuto in sede pubblica ed autorevole che la grande distribuzione usa i carburanti come prodotto civetta per attirare la gente nei centri commerciali. Spieghino Federconsumatori ed Adusbef invece di vendere, sovvenzionati con soldi pubblici, promesse futuribili per conto di terzi privati, in che modo intendono tutelare il cittadino sulla trasparenza del prezzo e sulla certezza di non pagare la benzina in parte col prezzo al distributore che sta nel piazzale del supermercato, in parte col prezzo della cicoria nell’ipermercato che sta davanti al distributore.»