Istat: «Retribuzioni +3,6%»
Le retribuzioni contrattuali orarie nel mese di ottobre sono aumentate del 3,6% rispetto ad ottobre 2007 mentre hanno registrato una variazione nulla rispetto al mese precedente
Le retribuzioni contrattuali orarie nel mese di ottobre sono aumentate del 3,6% rispetto ad ottobre 2007 mentre hanno registrato una variazione nulla rispetto al mese precedente. Lo comunica l'Istat.
A ottobre l'inflazione si era assestata al +3,5%. Nei primi dieci mesi dell'anno le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un aumento del 3,4% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2007. Ad ottobre l'indice delle retribuzioni orarie contrattuali relativo all'intera economia e' rimasto invariato rispetto al mese precedente pur in presenza di alcune applicazioni contrattuali, spiega l'Istat, precisando che si sono registrati gli aumenti tabellari previsti dai contratti servizio smaltimento rifiuti (aziende private e municipalizzate) e scuole private religiose, l'erogazione dell'indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti regolati dall'accordo autostrade e l'incremento di specifiche indennità in taluni contratti provinciali dell'edilizia.
Il confronto settoriale evidenzia che, a fronte di una variazione tendenziale media delle retribuzioni di +3,6%, gli incrementi più elevati si osservano per edilizia e regioni e autonomie locali (entrambi +5,7%), servizio sanitario nazionale (+5,5%), pubblici esercizi e alberghi e scuola (per entrambi +5,3%). Viceversa gli aumenti minori si osservano per forze dell'ordine (+0,5%), militari-difesa (+0,7%), attività radiotelevisive (+1,4%), poste e telecomunicazioni (+1,9%). Relativamente alla quota di contratti nazionali vigenti, nel settore della pubblica amministrazione tutti i contratti osservati dall'indagine sono attualmente in attesa di rinnovo e pertanto la copertura e' nulla. Si rileva invece una copertura totale per agricoltura, edilizia, commercio, pubblici esercizi e alberghi e credito e assicurazioni; una quota di copertura elevata si registra anche nell'industria in senso stretto e nei servizi privati alle imprese e alle famiglie; un grado di copertura inferiore nei trasporti, comunicazioni e attività connesse.
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