28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Inflazione

Trascinata dalla crisi dei consumi l'inflazione cala a +3,5%

Per Adoc urgente un nuovo taglio dei tassi della Bce e la detassazione della tredicesima

Secondo i dati Istat l'inflazione ad ottobre cala al 3,5% dal 3,8% di settembre. Per Adoc il calo è conseguenza diretta della crisi dei consumi delle famiglie.
«Il dato Istat conferma ancora una volta le nostre preoccupazioni - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - il calo dell'inflazione è diretta conseguenza dell'impossibilità, da parte delle famiglie, di accedere all'acquisto dei beni di prima necessità, il cui costo continua a mantenersi elevato.

E' urgente che la Bce operi un nuovo e deciso taglio dei tassi, visto che l'ultimo effettuato è insufficiente e che venga agganciato il costo del mutuo al costo effettivo del denaro e non all'Euribor a 6 mesi, in modo da dare ossigeno alle famiglie con mutuo a tasso variabile. Le famiglie con un medio reddito hanno ridotto la loro spesa, del 2-3%, dato che a causa dei forti rincari hanno dovuto sopportare un maggior esborso di 1700 euro. La crisi colpisce non solo i beni secondari e voluttuari ma ora anche quelli primari, in particolare alimentari e energia. Il crollo del prezzo del petrolio non ha influito quanto avrebbe dovuto sul prezzo dei carburanti. Mancano ancora 6-8 centesimi per raggiungere il prezzo giusto. Un forte ribasso dei costi dei prodotti energetici potrebbe contribuire al rilancio dei consumi delle famiglie e dare respiro all'economia del Paese»

Per Adoc un ulteriore possibilità di rilancio dei consumi potrebbe essere data attraverso la detassazione delle tredicesima e l'anticipo dei saldi invernali a prima di Natale.

«Su una tredicesima di 1400 euro circa l'85% se ne andrà per pagare la rata del mutuo, le bollette di luce e gas, l'Rc Auto e le spese natalizie come i cenoni - continua Pileri - oltre alle spese per la benzina e le altre scadenze mensili. Un salasso per le famiglie italiane, che praticamente hanno già speso la tredicesima prima di incassarla e che oggi più che mai fanno affidamento sul surplus di stipendio per fronteggiare la crisi. Un surplus che riteniamo debba essere detassato, in modo da fornire un minimo ritorno economico. Con quest'intervento, infatti, le famiglie avrebbero a disposizione, in media, 300 euro in più. Di cui il 60% sarebbe dedicato agli acquisti e ai regali, mentre più di un terzo andrebbe a coprire i debiti accumulati durante l'anno. Che per famiglia ammontano mediamente a 15mila euro. Auspichiamo inoltre che i saldi, a livello nazionale, vengano anticipati al 20 dicembre. Altrimenti con la detassazione ci sarebbe il rischio di un aumento della spinta inflazionistica, che vanificherebbe tutti i vantaggi. In altri Paesi, come negli Stati Uniti, la stagione dei saldi parte a fine novembre, in Inghilterra prima di Natale. E' un auspicio che incontra il parere favorevole del 72% dei consumatori, che sarebbero disposti a fare più acquisti se i saldi fossero anticipati.«