19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
«Su quote latte posizione ambigua del ministro»

«Zaia trascura il meridione»

Così il capogruppo del Pd nella commissione Agricoltura di Montecitorio, Nicodemo Oliverio, commenta l'audizione del ministro per le politiche agricole e forestali, Luca Zaia

«E' sempre meno attento ai problemi del mezzogiorno e sempre più il ministro del lombardo veneto». Così il capogruppo del Pd nella commissione Agricoltura di Montecitorio, Nicodemo Oliverio, commenta l'audizione del ministro per le politiche agricole e forestali, Luca Zaia che si è tenuta questa mattina alla Camera.

«Nonostante le importanti sfide che il settore agricolo italiano ha davanti a sé - sottolinea Oliverio - e mi riferisco alla revisione della politica agricola comune (Pac) e ai necessari interventi per tutelare i cittadini dall'ingiustificato e persistente aumento dei prezzi nel settore agroalimentare, il ministro continua a ragionar in un ottica localistica, interessata prevalentemente alle istanze del settentrione, senza riuscire ad immaginare interventi a favore dell'intero Paese come quelli per tutelare il made in Italy, per sviluppare la filiera corta, per sostenere del ricambio generazionale e dello sviluppo delle imprese giovanili e femminili e per favorire processi di internazionalizzazione del settore. Ne è la dimostrazione - prosegue Oliverio - che nel corso della audizione di oggi il ministro si è soffermato a lungo sulle quote latte che, come è noto, riguarda prevalentemente i produttori settentrionali, e non ha fatto alcun riferimento al ruolo, presente e futuro, del mezzogiorno che può divenire epicentro di un rilancio settoriale strategico per la crescita del paese».

«Nel merito di quanto detto dal ministro sulle quote latte - prosegue Oliverio - c'è da sottolineare che sebbene apprezziamo la volontà di concludere la vicenda entro l'aprile del 2009 senza ingiustificate sanatorie, reputiamo ambigua la posizione del governo che sta tentando in diversi provvedimenti di introdurre modifiche alla normativa vigente proprio per introdurre sanatorie. Inoltre, spiace constatare che il ministro non ha citato alcun intervento a tutela di quei numerosi produttori che sono sempre stati nelle regole e hanno rispettato la legalità».

«Insomma - conclude Oliverio - oggi Zaia in commissione ha perso un importante opportunità per ribadire la centralità dell'agricoltura per il rilancio strategico del Paese».