26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
L’aumento dei costi è ormai una miscela esplosiva per migliaia di imprese agricole

Indispensabile la proroga degli sgravi contributivi Inps

Con la mobilitazione che si articolerà sull’intero territorio nazionale, la Cia evidenzia la necessità di ridurre il “peso” che oggi comprime le potenzialità degli agricoltori. Tutelare le aziende di montagna e delle zone svantaggiate

Ormai rischia di divenire una miscela esplosiva per migliaia di imprese agricole. La somma dei pesanti costi dei fattori produttivi (con aumenti che superano il 60 per cento, come nel caso dei concimi) e dei crescenti oneri è un elemento dirompente che può avere effetti drammatici per l’intero settore. Ma a preoccupare è soprattutto il fronte contributivo Inps che, se non si interviene in maniera adeguata, può innescare pericolosi contraccolpi. Ed è proprio questo uno dei punti della mobilitazione promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori è che avrà il suo «clou» nella giornata del 14 novembre con iniziative in contemporanea in cento province.

Sulle imprese agricole, e soprattutto quelle collocate in zone di montagna e svantaggiate, può, infatti, abbattersi pesante la scure degli aumenti degli oneri contributivi. Le conseguenze potrebbero essere disastrose. Molte di queste aziende andrebbero fuori dal mercato, con i riflessi facilmente immaginabili. Il motivo è semplice: la legge finanziaria per il 2009 ignora totalmente il problema degli oneri sociali dell’agricoltura, rendendo così la situazione insostenibile per migliaia di imprenditori agricoli.

Nella manovra economica per il prossimo anno -sottolinea la Cia- non c’è traccia della tanto attesa proroga della legge 81/2006 che aveva sospeso, nel triennio 2006-2008, gli aumenti delle aliquote contributive per le imprese agricole. E molto più difficile appare lo scenario per gli agricoltori delle zone montane e svantaggiate. Le agevolazioni contributive (meno 75 per cento per la montagna e meno 68 per cento per le aree svantaggiate) finiscono con il prossimo 31 dicembre. Dal primo gennaio 2009 gli aumenti saranno considerevoli e per aziende che già operano in condizioni di difficoltà le prospettive appaiono drammatiche.

Non solo. Molte di queste imprese -rileva la Cia- avevano aderito all’operazione di ristrutturazione dei debiti Inps e, con grande sacrificio, avevano regolarizzato la loro posizione.
Tra le rivendicazioni che sono alla base della mobilitazione della Cia, c’è, quindi, la conferma, per il triennio 2009-2011, delle riduzioni contributive a favore dei datori di lavoro agricoli. Un provvedimento indispensabile per garantire la sopravvivenza di migliaia di imprese agricole che, soprattutto in montagna e nelle zone svantaggiate, svolgono anche una fondamentale azione di presidio e di salvaguardia del territorio.