28 agosto 2025
Aggiornato 18:00
Firmato il Protocollo d’Intesa

Regione Piemonte e Fondazione Slow Food per la Biodiversità

Il progetto vuol dare vita a un modello di sviluppo locale e sostenibile per garantire alle popolazioni la sovranità alimentare e il diritto ad un cibo buono e sano

E’ stato siglato oggi, al Salone del Gusto, il «Protocollo d’Intesa fra Regione Piemonte e Fondazione Slow Food per la Biodiversità» alla presenza della presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, del presidente di Slow Food International Carlo Petrini, del Ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo Rurale di Capo Verde José Maria Veiga, del Direttore Generale per i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana Ministero Affari esteri Giuseppe Morabito, dell’Ambasciatore d’Italia per L’Etiopia Raffaele de Lutio, del Presidente del Consorzio ONG Piemontesi Paolo Pozzo.

Il progetto vuol dare vita a un modello di sviluppo locale e sostenibile per garantire alle popolazioni la sovranità alimentare e il diritto ad un cibo buono e sano e si inserisce nel più ampio «Programma di sicurezza alimentare e lotta alla povertà in Sahel e in Africa occidentale», avviato nel 1997 con  il sostegno unanime della Giunta e del Consiglio regionale.

«La Regione ha fortemente creduto – ha sottolineato la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso - a un progetto che pone in relazione soggetti pubblici e privati piemontesi - comuni e Province, Associazioni e istituzioni religiose, ONG, scuole e università, imprese - e partner africani. Siamo partiti dal Sahel per proseguire con Capo Verde e l’Etiopia e l’accordo di oggi con Slow Food dà valore aggiunto alla realizzazione di altre attività finalizzate alla scoperta della biodiversità agricola, con l’intento di aiutare le popolazioni locali nella produzione di qualità e nell’individuazione di canali commerciali».

La Regione Piemonte ha investito finora 15 milioni di Euro per la realizzazione di oltre 380 progetti del valore complessivo di oltre 30 milioni di Euro. Sono stati coinvolti nel Programma regionale circa 800 soggetti  piemontesi  e oltre 400 partner africani.

Gli interventi realizzati riguardano diversi settori - ambiente, risorse idriche, agricoltura, zootecnia, formazione, sviluppo locale, educazione alimentare e rafforzamento istituzionale - e mirano a garantire la sicurezza alimentare attraverso ricadute dirette sulla popolazione beneficiaria per migliorarne le condizioni di vita. Otto sono stati sinora i Paesi del Sahel e dell’Africa Occidentale coinvolti dal Programma di sicurezza alimentare della Regione Piemonte: Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d’Avorio, Mali, Mauritania, Niger, Senegal e nel 2008 si è aggiunta l’Etiopia.