Dal tradizionale Monte dei pegni all’innovativo Ebay
Ecco i modi per ottenere un credito al consumo alternativo
Indagine Adoc sul mercato del Monte dei pegni a livello nazionale. Dal 2001 ad oggi, è stato registrato un incremento medio del 7% l’anno.
«Dall’introduzione dell’euro ad oggi è aumentato in media del 7% l’anno il numero delle persone che hanno fatto richiesta di credito a pegno – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – per un volume d’affari di circa 200 milioni di euro annui.
La maggior parte degli oggetti impegnati sono gioielli e orologi, spesso d’epoca e di famiglia, con un valore massimo di circa 25-30 mila euro. Di questi, circa il 5-6% non viene riscattato e finisce all’asta pubblica. Se tempo addietro il ricorso al monte dei pegni era visto come ultima spiaggia, oggi viene considerato come un’alternativa al credito al consumo, con la formazione di una clientela abituale, tra cui molti immigrati, che si rivolge al banco per superare la crisi economica che stiamo affrontando. Un antidoto, seppur rischioso, alla crisi della quarta settimana e mezzo per affrontare spese ingenti e impreviste. E la novità è il ricorso sempre più frequente alle aste su Ebay, dove è possibile comprare e vendere praticamente di tutto, in tutto il mondo. L’innovazione, a livello globale, che va a sostituire il tradizionale e locale monte dei pegni».
Per l’Adoc l’aumento del ricorso al monte dei pegni è generato dal semplice accesso al prestito.
«Il fenomeno del ritorno al banco dei pegni va di pari passo con l’aumento degli acquisti a rate, quest’estate c’è stato il boom dei viaggi a rate, cresciuti del 2% rispetto al 2007 – continua Pileri – il banco dei pegni garantisce un accesso immediato alla liquidità. Il prestito dura 6 mesi, rinnovabili, con un tasso d’interesse annuo del 7% circa. E’ possibile riscattare il bene impegnato versando il capitale, gli interessi e gli accessori. Se non riscattato, nel 5-6% dei casi, il bene viene messo all’asta pubblica. In questo caso, i ricavi delle vendite vanno ad estinguere il credito della Banca, mentre le eventuali eccedenze sono a disposizione dei detentori dell’oggetto impegnato, che possono esigere il sopravanzo».