28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Giustizia

CGIL: «Evitare totale autonomia polizia giudiziaria»

«Rischio dipendenza assoluta da potere politico»

«La Cgil reputa che sia da evitare una totale autonomia della polizia giudiziaria ma che vadano salvaguardati alcuni principi fondamentali e costituzionali». È quanto sostiene il responsabile dell’ufficio sicurezza e legalità della Cgil Nazionale, Marcello Tocco, in merito alle ipotesi di riforma del sistema giudiziario e dei relativi compiti attribuiti a Pubblico ministero e alla polizia giudiziaria.

In primo luogo, aggiunge, «va garantita l’obbligatorietà dell’azione penale da parte del Pm rispetto alla notizia di reato che può essere acquisita dallo stesso o dalla polizia giudiziaria. Quest’ultima deve avere l’obbligo di eseguire le indagini decise e richieste dal pm. Deve restare, comunque, il controllo e l’autorizzazione del Pm su tutte le iniziative di polizia giudiziaria che ledano il diritto alla libertà personale, intercettazioni e perquisizioni».

Contemporaneamente, osserva Tocco, «va consentita una nuova autonomia esecutiva alla polizia giudiziaria nelle indagini, debitamente autorizzate dal Pm, con la garanzia che riferisca rapidamente al Pm stesso la notizia di reato: questa scelta potrebbe essere utile alla rapidità ed efficacia delle indagini». La necessità è quella di «evitare in ogni modo che il nostro paese e il suo ordinamento democratico cambino faccia, attraverso riforme con leggi ordinarie, che di fatto rischiano di modificare la Costituzione».

Le norme preannunciate di riforma del sistema giudiziario, denuncia la Cgil, «realizzerebbero una assoluta dipendenza della polizia giudiziaria dal potere politico: verrebbero così di fatto cancellate l’obbligatorietà dell’azione penale e il controllo di legalità, che sembrano essere l’obiettivo della maggioranza di Governo, e di chi dovesse concordare con questa visione della giustizia».

«Non è accettabile che da una giustizia rispettosa delle garanzie costituzionali, ordinate secondo una divisione ed autonomia dei poteri fra Magistratura e giurisdizione da un lato, e potere politico, organizzativo e legislativo dall’altro, si possa scivolare in una unificazione dei poteri nelle mani dell’esecutivo, che governerebbe così - conclude Tocco - Magistratura e polizia giudiziaria, venendo meno surrettiziamente al dettato costituzionale».