30 agosto 2025
Aggiornato 22:30
Legambiente scrive al presidente Marcegaglia

Rinnovo dei vertici Confindustria in Sicilia

«L’antimafia dichiarata e praticata è il vero discrimine per fare impresa in Sicilia»

«Abbiamo molto apprezzato nella sua relazione alla recente Assemblea 2008 di Confindustria il passaggio nel quale ha affermato che «…l’impresa sana che rispetta le regole è protagonista della crescita economica, ma anche dello sviluppo sociale e civile della nazione». Siamo perciò certi che non le è sfuggito il rilievo per il Paese tutto di quanto avvenuto in questi mesi in Confindustria Sicilia, mutamento che Legambiente ha profondamente apprezzato e concretamente sostenuto».

Così Legambiente inizia la lettera indirizzata al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, e firmata dal presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza e del presidente di Legambiente Sicilia Mimmo Fontana, in vista dell’incontro per il rinnovo del vertice e degli organismi di rappresentanza di Confindustria Sicilia previsto nei prossimi giorni.

«Sappiamo bene che la scelta del proprio rappresentante è diritto e dovere esclusivo degli imprenditori siciliani - si legge nella lettera – ma come cittadini e come esponenti della società civile, non possiamo non esprimere le nostre preoccupazioni per le recenti prese di posizione di quella parte di Confindustria Sicilia che ha dichiaratamente manifestato la propria intenzione di non rinnovare la fiducia a Lobello per la sua gestione troppo «monotematica» e incentrata sui temi della lotta alla mafia».

Legambiente, ritiene invece che «la lotta alla mafia sia la sacrosanta premessa a ogni seria politica industriale della Sicilia e, più in generale, nel Meridione del nostro Paese» e per questo confida nel presidente Marcegaglia e in quella parte di imprenditori siciliani che negli ultimi mesi hanno saputo bene interpretare la ventata di riscatto civile che soffia in tanti settori della società per fare seriamente i conti con la zavorra costituita dalle attività della criminalità organizzata.

«Mai come in questi mesi – proseguono Cogliati Dezza e Fontana - abbiamo avuto la sensazione che gli interessi della mafia possono essere combattuti e vinti se da parte dei soggetti, amministratori, imprenditori e cittadini che a vario titolo operano in Sicilia, esiste una coincidenza d’intenti Siamo convinti che il percorso avviato in questa direzione da Confindustria Sicilia sia troppo importante perché venga derubricato come una vicenda interna al mondo dell’industria».

Legambiente auspica dunque che dalla presidenza di Confindustria giungano segnali netti e inequivocabili a sostegno della strada intrapresa, che è una strada condivisa dalla parte sana e migliore di questo Paese, che non ammette deviazioni o tentennamenti né inversioni di percorso e sulla quale Confindustria sa di poter avere Legambiente al suo fianco.