28 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Veneto Agricoltura anticipa i dati della vendemmia appena iniziata

Promette bene la vendemmia 2008 nel Veneto

Manzato: «Valorizzare la qualità e assicurare più reddito alle aziende»

Promette bene la vendemmia 2008 nel Nord Est, soprattutto nel Veneto dove la quantità dovrebbe attestarsi sui valori di quella della passata annata (circa 7 milioni e mezzo di ettolitri), con qualità anche superiore. A fronte di questo dato confortante, però, il problema è come valorizzare e vendere questa qualità, per dare reddito alle aziende agricole in un mercato eccedentario in Europa e a livello mondiale.

E’ stato questo il filo conduttore del tradizionale appuntamento svoltosi oggi alla Corte Benedettina di Legnaro, in Provincia di Padova, promosso da Veneto Agricoltura per anticipare i dati della vendemmia appena iniziata. L’incontro, aperto dall’amministratore unico dell’Azienda regionale Corrado Callegari e concluso dal vicepresidente della Giunta veneta Franco Manzato, ha visto la presenza di operatori, esponenti dei consorzi di tutela, degli istituti scientifici e di ricerca, della cooperazione e delle organizzazioni professionali agricole, ed è il primo che si tiene mentre prendono corpo le nuove regole comunitarie decise a livello europeo per equilibrare domanda e offerta di vino nel vecchio continente. Si tratta di norme che preoccupano e sulle quali tutti oggi hanno espresso perplessità e critiche, che tra l’altro – è stato detto – penalizzano il prodotto di territorio e valorizzano i nomi di vitigno, accrescendo la dignità di quello che era il «vecchio» vino da tavola a scapito delle DOC e IGT e rovesciando il mondo con il quale per millenni si è organizzata la vitivinicoltura nel vecchio continente: per zone di produzione e non per tipologia di uva.

«Quella dell’OCM del vino è una scelta generalistica», l’ha definita Manzato, «decisa sostanzialmente sulla base di pressioni lobbistiche e dai paesi non produttori, senza guardare al valore e alla qualità che il territorio conferisce al vino». «In questo sistema il nostro obiettivo era e rimane la redditività delle imprese – ha aggiunto – che per il Veneto significa qualità, caratteristiche uniche e non imitabili, valorizzazione di una produzione identitaria che va all’estero per circa il 60 per cento, coprendo all’incirca il 30 per cento dell’intero export italiano di produzione enologica in quantità e valore». «Per noi invece il territorio è un valore, culturale ed economico – ha ribadito Manzato – ed è intenzione della Regione promuoverlo e valorizzarlo anche comprendo con il «marchio ombrello» del Veneto tutte le nostre produzioni agroalimentari certificate, rendendone immediatamente riconoscibile la provenienza in tutto il mondo, puntando anche ad accordi con la grande distribuzione».

Manzato ha inoltre confermato che promuoverà l’assise plenaria del mondo agricolo entro quest’anno (è già partito un documento di confronto), per elaborare assieme una strategia comune di prospettiva ventennale, oltre il 2013, data di scadenza dei finanziamenti messi a disposizione con il Programma di Sviluppo Rurale. Quest’ultimo, inoltre, sarà rimodulato verificando gli effetti prodotti dalle misure attivate con il primo bando. Per il vino è stato pure ipotizzato di promuovere iniziative per educare ad un consumo intelligente del vino: mai quando ci si mette alla guida, ma complemento della cucina e dell’enogastronomia veneta, elemento di stile e di qualità della vita che ha accompagnato millenni della nostra storia.