26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
L'evento

Bagno di folla a Pontida. Insulti a Lerner, Serracchiani si indigna

Le parole del leader della Lega, Matteo Salvini: «Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l'ho mai vista»

UDINE - A Pontida è il giorno del grande raduno leghista. Fin dalla prima mattina i militanti del Carroccio hanno cominciato ad affluire sul prato, dove gli organizzatori si attendono 80mila presenze. In prima fila sventolano due bandiere dell'Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan 'La forza di essere liberi', sovrastata da una striscia tricolore. I militanti hanno contestato e insultato il giornalista Gad Lerner. Aggredito anche un videomaker, collaboratore di Repubblica, al quale è stata rotta la videocamera mentre cercava di riprendere un militante che gridava 'Mattarella mafioso'.

Le parole di Salvini

Bagno di folla per il leader Matteo Salvini. «Vengo qui da 26 anni e una giornata così non l'ho mai vista, colonne enormi di auto, di pullman - ha detto il segretario federale della Lega incontrando i giornalisti -. Qualcuno immaginava una giornata triste, invece sarà una Pontida mai vista. Vogliamo un governo del popolo contro un governo del palazzo. Il problema è che l'Italia torna ad essere un campo profughi. Lo vedremo nelle prossime settimane. Le ong hanno festeggiato. Se smonteranno il decreto sicurezza sarà un'altra occasione di referendum, perché sia il popolo ad opporsi alle scelte del palazzo. Sull'immigrazione la vede grigia nei prossimi mesi, la vedo male» dice Salvini.

Gli insulti a Lerner e la presa di posizione di Serracchiani

Fischi e insulti all'arrivo del giornalista Gad Lerner al raduno di Pontida. «Sei un massone», «buffone», «chi semina merda, raccoglie merda»: sono alcune delle frasi pronunciate a gran voce da alcuni militanti all'arrivo del giornalista nell'area stampa. «Vergogna», «vai a casa», hanno urlato alcuni contro di lui al limite della zona dedicata ai giornalisti.
«Le urla antisemite contro Gad Lerner a Pontida sono la parte più inquietante dell'aggressione leghista alla stampa. Il razzismo è uno dei peggiori sentimenti che Salvini ha contribuito a sdoganare dal Viminale: è un bene che si sia autoespulso dagli organi dello Stato». Lo afferma Debora Serracchiani (Pd). «L'insulto volgare e personale è il metodo ordinario della politica leghista e - indica la parlamentare del - Salvini lo copre e lo incoraggia, come nel caso delle offese al Capo dello Stato. Stiamo attenti perché le parole spesso sono davvero pietre». Per Serracchiani «è raggelante sentire la voce che accusa Lerner di essere 'ebreo, no italiano', e non sentire una parola di condanna dai vertici della Lega. Pare simbolico che ciò accada nella Giornata europea della cultura ebraica».