19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
CONVEGNO

FAI promuove "Pordenone città d'acqua dolce: acque, energie e sostenibilità"

Sabato 12 maggio alle 9, a castello di Torre, un convegno per riflettere su risparmio, recupero, riciclo e importanza storica delle risorse idriche. Ingresso libero

PORDENONE - La risorsa acqua è una risorsa che sembra inesauribile, e su questa presunta inesauribilità si basa un modello intensivo di sfruttamento che, se non adeguatamente corretto e ripensato, rischia di trasformare anche l'Italia, paese ricco d'acqua, in un paese deficitario. Ma la risorsa acqua e le sue infrastrutture sono anche una testimonianza storica di enorme interesse, specialmente in un luogo come Pordenone, che ha storicamente usato le acque per produrre l’energia utile allo sviluppo economico del territorio. Su questi due elementi punta il convegno 'ì'Pordenone città d'acqua dolce: acque, energie e sostenibilità», in programma sabato 12 maggio, dalle 9 alle 13, nella sala convegni della bastia del Castello di Torre (Via Vittorio Veneto, 19  Pordenone). L'appuntamento, a ingresso libero, è aperto a tutti. 

#SALVALACQUA - Il convegno, organizzato dal FAI – Presidenza Regionale del Friuli Venezia Giulia, Delegazione di Pordenone e Gruppo Giovani di Pordenone, in occasione della campagna nazionale lanciata dal FAI sull’acqua (#salvalacqua - Risparmia, recupera, ricicla), assieme all'Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali del Friuli Venezia Giulia, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pordenone, Ordine degli Architetti pianificatori e Paesaggisti e conservatori della provincia di Pordenone, del Collegio Geometri e Geometri laureati e il patrocinio del Comune di Pordenone, vuole quindi declinare il tema dell’acqua alle peculiarità del territorio comunale con particolare riferimento al rapporto storico tra la città di Pordenone e l’apparato idraulico esistente. L'evento, oltre a una riflessione sulla necessità di ripensare lo sfruttamento delle acque, presenterà anche testimonianze storiche considerevoli, come i luoghi di archeologia industriale del grande apparato idraulico del Noncello (le 'fabbriche dell’acqua') o la mappatura di centraline, dighe di lago, opifici e altri luoghi di interesse idraulico e storico della zona, che sarà poi pubblicata on line a seguito del convegno.  

IL PROGRAMMA - La giornata sarà organizzata in tre fasi. 
Dopo l'introduzione a cura dell'ingegner Germana Bodi, Delegata Ambiente FAI Regione FVG, e della dott.ssa Marina Fileti, Capo Delegazione FAI di Pordenone, sulla campagna #salvalacqua del FAI, la prima fase verterà su 'Le acque di ieri', introducendo il rapporto storico tra Pordenone e l’acqua, ovvero  il grande apparato idraulico del Noncello e le 'fabbriche dell’acqua' come volano economico della città, a cura dell'architetto Domenico Santarossa, storico dell’arte della Delegazione FAI Pordenone, e dell'architetto Giulio Ferretti, studioso del tema delle acque e dell’ambiente. Sarà poi presentata la mappatura dei siti di interesse a Pordenone: centraline, dighe di lago, opifici e altri luoghi di interesse idraulico e storico, realizzata per la Delegazione FAI di Pordenone dall'ingegner Bodi e dall'architetto Domenico Santarossa. 
Nella seconda parte, le 'acque di oggi' si parlerà del sistema ambientale e ecotecnologico rappresentato dai nostri fiumi. Il grande apparato idraulico del Noncello si è trasformato infatti in un sistema ambientale di grande valenza eco sistemica: rogge, marcite, magli ed altri elementi peculiari e di valore culturale, paesaggistico e ambientale. Di questo tratterà 'Naturalità e valore ecologico del sistema idrologico urbano di Pordenone', relazione di Davide Pasut, dottore forestale. Il Comune di Pordenone presenterà poi l’apparato idraulico esistente nel territorio comunale, fornendo una ricognizione delle centraline e dei salti attivi e potenziali con la relazione di Cristina Amirante, Assessore all’Urbanistica e alle Politiche per l’Energia del Comune di Pordenone. Un esempio di gestione pubblica della risorsa acqua per la produzione di energia pulita sarà illustrato poi dall'architetto Andrea Boz, presidente Secab Società elettrica cooperativa dell'Alto But fondata nel 1911, prima azienda friulana per la produzione e distribuzione di energia idroelettrica sorta in forma di cooperativa. La società tratta la produzione, l'acquisto e la distribuzione di energia elettrica generata da fonti rinnovabili e convenzionali. 
Nella terza e ultima sezione, 'le acque di domani', verrà approfondito il tema della valorizzazione energetica della risorsa, con la progettazione di centraline idroelettriche in contesto urbano. Si affronteranno i temi della progettazione e della sostenibilità ambientale e economica con le relazioni dell'ingegner Giovanni Carretta, progettista idraulico Studio Ingegneria 2P e del dottor Giuseppe Moro, biologo esperto della componente acquatica. 
Il tema degli impatti sulla componente acquatica e delle misure di mitigazione da applicare sarà oggetto della conclusione, che si concentrerà sul  applicazione della valorizzazione energetica tramite pompe di calore nel contesto urbano, con l'intervento dell'ingegner Fabio Bovo, progettista impianti R.R.I. Srl.