Osterie d’Italia 2018: Slow Food ne segnala 11 in Fvg
E' stato presentato il 25 settembre il sussidiario del mangiarbere all’italiana. In Friuli Venezia Giulia ci sono state solo conferma.e Delle quattro province, solo Trieste resta a mani vuote
FVG - «Sentirsi a casa»: è questa la sensazione che i locali recensiti nella 28esima edizione di Osterie d’Italia suscitano nei propri frequentatori. «Nella guida ci sono le osterie che incarnano al meglio l’autenticità della cucina italiana, una cucina semplice, priva di barocchismi ed eccessi di lavorazione che hanno il solo fine di stupire. Una cucina che non cerca di uniformarsi in un unico stile con cotture millimetriche, sottolinea le differenze e non si piega alle mode» si legge nell’introduzione a firma Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, curatori di questo Sussidiario del mangiarbere all’italiana.
Per il Friuli Venezia Giulia solo conferme
Le 11 ‘Chiocciole’, così come vengono ‘soprannominate’ le migliori osterie, sono infatti le stesse degli anni passati. Delle quattro province della regione solo Trieste resta a mani vuote. Per il resto, Udine e Gorizia ‘portano a casa’ quattro chiocciole a testa, Pordenone tre. Da provare quindi la cucina di ‘Borgo Poscolle, a Cavazzo Carnico; sempre nella provincia udinese, c’è anche ‘Sale E Pepe’, a Stregna, ‘Da Alvise’, a Sutrio e ‘Stella d’Oro, a Verzegnis. Spostandoci nell’isontino, invece, ad essere segnalate sono ‘Borgo Colmello’, a Farra d´Isonzo, ‘Rosenba’, a Gorizia, ‘Ai Ciodi’, a Grado e ‘Devetak’, a Savogna d´Isonzo. Come detto tre le osterie del pordenonese a finire sulla guida: ‘Ai Cacciatori’, a Cavasso Nuovo, ‘Ivana & Secondo’, a Pinzano al Tagliamento e ‘Da Afro’, Spilimbergo. Insomma, ora non resta che provare di persona.