28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Il punto verso il 2018

“Serracchiani? Fuggirà a Roma perché non ha il coraggio di ripresentarsi”

Intervista all'ex governatore Renzo Tondo, che parla di elezioni regionali e delle amministrative a Udine. Cita Bini, Colautti, Cecotti, Bertossi, Riccardi, Fedriga e Bolzonello, ma preferisce non parlare di se stesso

FVG - Parla. Ma a patto di non fare riferimento a se stesso. Anche perché dice che non è il caso di sbilanciarsi visto che «è difficile fare previsioni stante il fatto che le elezioni regionali del prossimo anno saranno contemporanee con quelle politiche, per cui le dinamiche romane avranno il sopravvento». E in ogni caso è ancora tutta «da capire quale sarà la tenuta unitaria sia del centrodestra, sia del centrosinistra». L’ex presidente della Regione Fvg, Renzo Tondo, sposa la massima prudenza. E non si avventa in facili previsioni, ma si ferma a quello che ritiene lo stato dell’arte della situazione politica regionale. Già, insiste, «la tenuta dei due poli non è affatto scontata» anche se, a suo dire, «il centrosinistra appare più compatto rispetto alla candidatura del vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello. Tuttavia – sottolinea – non credo sia da escludere un candidato alla sinistra del Pd. Del resto già 4 anni fa Rifondazione comunista non fu ammessa per un cavillo giuridico». E sempre restando sul centrosinistra, Tondo si concede una stilettata contro l’attuale governatrice con la quale da tempo sogna la rivincita politica. «Serracchiani? Fuggirà a Roma perché non ha il coraggio di ripresentarsi».

Le incognite Bini e Cecotti
Insomma, potrà sembrare un paradosso, «ma nel centrodestra che si presume vincente, la partita è sicuramente più complessa». Breve pausa, poi la riflessione. «Nel centrodestra – argomenta l’ex governatore - potrebbe prevalere un accordo romano che evidentemente favorirebbe il capogruppo degli azzurri, Riccardo Riccardi rispetto al segretario regionale del Carroccio, Massimiliano Fedriga, dato che la Lega Nord guida già sia il Veneto sia la Lombardia». E alla domanda quale potrebbe essere il ruolo di Sergio Bini, Tondo ribatte che l’imprenditore potrebbe «diventare l’outsider nel caso Roma si accordasse su una soluzione terza». Infine, un breve commento su un altro possibile outsider. «Ho letto delle dichiarazioni dell’ex sindaco di Udine. Bene, Cecotti ha riferito di porsi a disposizione del centrosinistra, dando per scontata l’implosione del Partito democratico. Io, però, sarei necessariamente più cauto».

L’ex governatore parla anche di Udine
Tondo non ha dubbi sul fatto che ci sia «un po’ di confusione sotto il cielo». E dunque dà per scontato che da qui al doppio appuntamento tutto può accadere. Anche che lui stesso rompa gli indugi e annunciando il desiderio di correre o, in caso contrario, porre alcune condizioni politiche alla coalizione.
Infine, un ultimo ragionamento sul capoluogo del Friuli, che pure andrà al voto la prossima primavera. «Diciamo – sottolinea - che a Udine per adesso vedo soltanto la determinazione di Enrico Bertossi, che mi pare ambire a guidare una coalizione alternativa al Pd,  ma che paga lo scotto di aver ricoperto incarichi in quota centrosinistra: assessore regionale con Riccardo Illy e presidente di Informest con Serracchiani. Alessandro Colautti, invece,  potrebbe essere un ottimo punto di equilibrio nel centrodestra».
Ci sarebbe da parlare di  molto altro, dal M5s alle candidature per le comunali del Pd. Ma Tondo finisce qui. «Di più – chiosa – per adesso non sono in grado di dire».