17 gennaio 2025
Aggiornato 06:30
«Ero prigioniera di una setta»

La verità nascosta di Michelle Hunziker

Non lo aveva mai raccontato a nessuno ma ora la show girl ha deciso di rompere il silenzio per poter essere d'aiuto a chi come lei rischia di cadere nella rete di sedicenti guru o life coach

La rivelazione di Michelle Hunziker: «Ero prigioniera di una setta»
La rivelazione di Michelle Hunziker: «Ero prigioniera di una setta» Foto: ANSA

MILANO – Sono stati cinque anni di inferno quelli che Michelle Hunziker ha voluto raccontare nel suo nuovo libro in uscita. La show girl non aveva mai rivelato a nessuno i dettagli di quel periodo della sua vita in cui si è ritrovata ad essere addirittura vittima di una setta. «Finora ho nascosto tutto persino a mia madre – ha raccontato la Hunziker al Corriere della Sera -  l’unico con cui ne ho parlato è stato mio marito Tomaso. Quando ci siamo conosciuti abbiamo condiviso tutto: lui i suoi lutti e io la mia esperienza dei cinque anni in una setta».

DIFFICILE USCIRE - Una situazione da cui, per la show girl di origine svizzere, è stato veramente difficile uscire, tanto da causarle seri problemi di salute: «Una volta uscita da lì è stato un continuo tentativo di ricostruire la mia vita. Non è stato facile accettare che fosse successo proprio a me: ho sofferto di attacchi di panico e per anni ho creduto che sarei morta di lì a poco, per soffocamento, come aveva previsto la setta». Il coming out di Michelle è arrivato soprattutto per poter essere d'aiuto a chi come lei rischia di cadere nella rete di un guru e personaggi simili: «Siamo in un’epoca infestata da life-coach: solo a sentire la parola mi viene da schiaffeggiarli, il maestro di te stesso sei solo tu» ammonisce la show girl.

L'INCONRO E LA DIPEDENZA - La disavventura di Michelle inizia diciassette anni fa, quando era sposata con Eros Ramazzotti e sua figlia Aurora aveva solo tre anni: «Al mattino quando aprivo gli occhi controllavo lo stato del cuscino, per scoprire che era diventato biondo» ricorda la Hunziker. E' in quel momento che Franchino Tuzio, suo manager recentemente scomparso, le presenta Clelia per una seduta di pranoterapia, che aveva aiutato lo stesso manager: «Cominciarono a spuntarmi teneri e biondissimi capelli nuovi... Mi sentivo miracolata» ricorda la show girl. E fu così che Michelle Hunziker iniziò a confidarsi con Clelia, in particolare sul rapporto difficile con il padre alcolizzato. Clelia consiglia a Michelle Hunziker di andare dal padre ed abbracciarlo. Proprio in quel momento inizia la disavventura: «Mi ha fregato così, restituendomi l’amore di mio papà – racconta la show girl - Avrebbe potuto dirmelo uno psicologo, ahimè mi sono imbattuta in lei. Grazie a quel consiglio ho potuto riavere mio padre, fargli fare il nonno. Poi è morto, e io sono rimasta di nuovo sola. Ma stavolta con me c’era lei».

FILTRAVANO LE MIE CHIAMATE - Un «fiore pericolosissimo» lo ha definito Michelle, che l'ha ammaliata grazie alla sua presenza e al suo modo di fare. Da lì alle cosiddette «cene del venerdì» il passo è stato breve, a queste si aggiunsero le riunioni per «canalizzare» le energie di defunti o di spiriti elevati: «Ci permettevano di sentirci protetti: forze superiori si scomodavano per indicarci la strada da seguire. Alle serate partecipavano anche molti personaggi noti della tv, direttori di giornali, autori e magistrati.». La dipendenza da questo piano ben congegnato non tardò ad arrivare: «La setta filtrava le chiamate: mia mamma veniva sempre respinta. Quando ha letto il libro le lacrime le appannavano gli occhiali. Mi ha confidato di aver mandato un suo socio, ateo, a fare terapia da Clelia per ottenere informazioni su di me. Anche lui, dopo una sola seduta, era stato reclutato».