28 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Cultura & Lavoro

Fornero: La Cultura può creare occupazione

Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenendo in video conferenza al workshop «Beni culturali e imprese» promosso dalla Consulta di Torino per la valorizzazione dei beni artistici e culturali. Napolitano: «Insieme alla Ricerca è priorità essenziale»

TORINO - «Bisogna guardare alla cultura come settore che può dare occupazione. C'è' però qualcosa da rivedere, perché l'offerta formativa non è tarata sulla domanda. Forse c'è' stato un eccesso di offerta da parte delle diverse università'. Bisogna ripensarla in termini di qualità». Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenendo in video conferenza al workshop 'Beni culturali e imprese' promosso dalla Consulta di Torino per la valorizzazione dei beni artistici e culturali.
«Qualità e professionalità nel mondo della cultura sono il presupposto per una occupazione che dia un maggiore contributo alla produttività complessiva» ha proseguito Fornero, sottolineando «abbiamo assistito ad un aumento di occupazione nel settore dell'arte e della cultura. E' un aumento che si è molto avvantaggiato da quella flessibilità che ha caratterizzato il nostro mercato del lavoro».
«Noi non abbiamo voluto ridurre questa flessibilità con la riforma del mercato del lavoro - ha ribadito il Ministro - E quindi anche nel settore della cultura non credo ci possano essere timori di contrazione di occupazione dopo la riforma. Al contrario la riforma punta su rapporti di lavoro di qualità, professionalità e produttività più elevata» ha concluso.

Napolitano: Insieme alla Ricerca è priorità essenziale - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accoglie in pieno l'appello che gli viene lanciato da una studentessa durante un incontro all'istituto di studi storici di Napoli per una maggiore attenzione verso la cultura e la ricerca. Si tratta, osserva il presidente parlando con i giornalisti, di «una questione essenziale non solo per Napoli» ma per tutta l'Italia il fatto di dare «all'impegno per la cultura e la ricerca il posto che gli spetta nelle decisioni della politica nazionale».