19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
«Un film più che un album»

Silvestri: Per il cd spinta deteminante da «Vieni via con me»

Il nuovo album «S.C.O.T.C.H.» esce martedì, contributi di Camilleri, Paoli e Fabi

ROMA - «Ci tengo tanto a 'S.C.O.T.C.H.' perchè c'è tanto di mio: è così ricco che si potrebbe dire che è un film più che un album». Daniele Silvestri presenta così alla stampa oggi il suo ultimo lavoro nei negozi da martedì. Il titolo è un acronimo ma indica anche «l'attualità raffazzonata e sempre alle prese con l'emergenza». Registrato in presa diretta in compagnia della sua storica band, Silvestri non nasconde di essere «orgoglioso di questo cd: contiene tante collaborazioni sincere e fortunate». Come quella con lo scrittore Andrea Camilleri: «Avevamo un amico in comune, un incisore di nome Nino Cordia e ci siamo ritrovati a parlare di pittura. Ma lui - prosegue il cantautore romano - ha più impegni di Obama. Eppure ci teneva al progetto e alla fine ci siamo riusciti». La voce unica dell'autore di Montalbano introduce il brano 'L'Appello' dedicato alla strage di via D'Amelio: «Ne parlo ancora perchè è stata una cosa ingiusta e lo dico come un bambino, 'ingiusta'». «Ma - sottolinea - dirlo ora serve a capire meglio quale macchia ha questo Stato». Ammette che la scossa determinante per 'S.C.O.T.C.H' è stata «la trasmissione di Fazio e Saviano Vieni via con me coraggiosissima e senza paura».

Il cantautore romano ha anticipato al programma di Raitre il brano Precario è il mondo contenuto nell'album e cantato, come richiesto dai conduttori («ma io all'inizio non ero convinto», rivela Silvestri), 'Io non mi sento italiano' di Giorgio Gaber, di cui c'è una versione in 'S.C.O.T.C.H.'. Tra le tracce spicca la divertente 'La Chatta' trasformazione di 'La Gatta' in cui compare Gino Paoli: «E' stato sorprendentemente disponibile» a intervenire nel brano che parla «dei cambiamenti della comunicazione oggi, di chat e Facebook». 'Sornione' è invece il brano che ha scritto e cantato insieme a Niccolò Fabi con cui sono «amici da anni» ma «per la troppa timidezza di entrambi non avevamo mai collaborato».

Nell'album c'è spazio per i sentimenti e per l'attualità: «Mi incazzo con il Paese che premia certi valori» eppure, se c'è una cosa che lo spaventa dell'Italia è «l'assuefazione, ci siamo abituati a tutto e nessuno si indigna più». Sarà anche per l'«autoironia e l'ironia con cui sappiamo osservare le cose senza esserne travolti». E svela che del Festival di Sanremo ha visto solo «Roberto Benigni: è proprio perchè prima ha fatto ridere che quando, nel silenzio assoluto, ha cantato l'Inno ha commosso anche il meno patriottico».

Completano le collaborazioni il leader degli Avion Travel Peppe Servillo, il promettente Diego Marcino, il pianoforte di Stefano Bollani, Pino Marino e gli Africa Unite. Dopo il concerto del Primo maggio Daniele Silvestri partirà in tour il 21 maggio da Andria (BT).