29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
In concorso a Venezia il 3 settembre

Sofia Coppola: la tv italiana è sopra le righe

Nel suo ultimo film «Somewhere» compare il Telegatto. Nella sequenza anche Simona Ventura, Maurizio Nichetti, Nino Frassica e Valeria Marini

ROMA - C'è un pezzo d'Italia dentro 'Somewhere', il film che Sofia Coppola porterà in concorso a Venezia il 3 settembre (nelle stesso giorno nelle sale italiane). Il protagonista è Johnny Marco (Stephen Dorff), un divo hollywoodiano in crisi che si reca a Milano per ricevere un premio alla carriera. Non è un premio inventato: si tratta del Telegatto, il riconoscimento televisivo che fino a qualche anno fa veniva assegnato da Tv Sorrisi e Canzoni.
«Cercavo uno show straniero in cui coinvolgere il mio protagonista - spiega la regista nel numero del settimanale in edicola domani - e ho pensato all'Italia perché c'ero stata io stessa, nel 2004, per accompagnare mio padre. Alloggiammo all'albergo Principe di Savoia, come Dorff nel film. Fu un'esperienza bizzarra: intorno a me era tutto molto vivace ma io non conoscevo l'italiano e non capivo nulla di quello che stava succedendo».
Nella sequenza compaiono, nel ruolo di loro stessi, Simona Ventura, Maurizio Nichetti, Nino Frassica e Valeria Marini. «Volevamo essere autentici - prosegue la regista su 'Sorrisi' - ricreare una vera serata dei Telegatti, specialmente per il pubblico italiano che andrà a vedere il film».

La sequenza milanese, realizzata al Teatro Smeraldo, è stata l'ultima girata per il film. «E in modo un pò frenetico. Avevamo pochi giorni, lo show si è quasi creato di fronte alla cinepresa. Ma è stato anche divertente, tutti gli artisti erano estremamente entusiasti: serviva una canzone e nel giro di un giorno qualcuno (Paolo Jannacci, n.d.r.) l'ha scritta e Valeria Marini l'ha imparata».
Nella finzione, Johnny è frastonato dai lustrini e dai balletti della Marini. «La tv italiana è molto particolare, più sopra le righe rispetto alla nostra. Ma io - spiega - volevo solo far vedere cosa succede a un attore quando va a una premiazione all'estero, e mostrare come in fondo quella bolla di show business in cui va a rinchiudersi non c'è solo a Hollywood, è un pò la stessa in tutto in mondo».
In chiusura di intervista, la regista rivela di aver accantonato un progetto cinematografico sui vampiri. «Ci pensavo, ma ne sono usciti talmente tanti».