Appendino a Porta a Porta: «Io, sindaca No Tav. Se si può bloccare l’opera, si blocchi»
La sindaca, ospite di Bruno Vespa, parla di Alta Velocità: «Se i benefici sono maggiori rispetto ai costi, si destini quell’investimento ad altro…»
TORINO - Ha scelto gli schermi della Rai Chiara Appendino per tornare a parlare di Tav. L’Alta Velocità è senza dubbio l’argomento più scottante di questo periodo per la sindaca, stretta in una morsa che vede da un lato le madamine (a cui Appendino ha ribadito la disponibilità a un incontro) e dall’altro i No Tav. Lei una posizione l’ha presa da tempo, diversi anni fa, e anzi, ultimamente ha dovuto mitigarla un po’ a causa degli obblighi istituzionali a cui è chiamata. E’ la stessa Appendino però a definirsi una «sindaca No Tav».
APPENDINO CHIEDE L’ANALISI COSTI-BENEFICI - La manifestazione del 10 novembre è alle spalle, quella dell’8 dicembre alle porte e l’analisi costi-benefici tanto attesa non è ancora pronta. E’ su questo aspetto, certa della propria posizione, che Chiara Appendino ha posto l’attenzione: «L’opera è in fase di studio, il metodo del Governo è condiviso dalla Francia. Se c’è la possibilità di bloccare l’opera senza un impatto, con maggior benefici rispetto ai costi, è giusto bloccarla». Nonostante non abbia poteri in tal senso, la sindaca spera che le risorse «risparmiate» dal Tav possano essere reinvestite nel territorio piemontese. Da qui l’esortazione ad affrettare i tempi per la stesura dell’analisi dei costi benefici, un tassello fondamentale per porre ordine tra manifestazioni, incontri istituzionali e polemiche.
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