Qualità della vita, Torino 55esima. Ma non pensavamo che i torinesi fossero così ricchi
Come di consueto per Natale è arrivata la classifica stilata dal Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle nostre province. E Torino dove sta? Più o meno dove sta sempre: quest'anno in una posizione indietro rispetto al 2014. Ma ecco i dati che ci hanno davvero sorpreso
TORINO - Come di consueto per Natale arriva la classifica stilata dal «Sole 24 Ore» sulla qualità della vita nelle nostre province. E Torino dove sta? Più o meno dove sta sempre: quest'anno al 55esimo posto, uno in meno rispetto al 2014.
La ricerca
Anche quest'anno l'indagine si snoda attraverso sei aree tematiche (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi/Ambiente/Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero) per un totale di 36 indicatori con relative classifiche parziali, di tappa e finali. Tra le novità metodologiche il fatto che le province considerate siano salite da 107 a 110, vista la disponibilità di dati statistici anche per Bat (Barletta-Andria-Trani), Fermo e Monza Brianza.
Le sorprese che non ti aspetti
Sfogliando qua e là i dati, qualcosa di un po' inatteso lo troviamo: ad esempio scopriamo che il patrimonio familiare medio posseduto dai torinesi è pari a 404.400 euro e che il costo di una casa al metro quadro è, sempre in media, 3mila euro. Onestamente ci aspettavamo qualcosa in meno, sia per il primo che per il secondo indicatore. Anche dando uno sguardo al lavoro pensavamo di trovare una situazione più catastrofica, e invece siamo felici di esserci sbagliati: il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni è al 61% e ci sono 55 giovani imprenditori ogni mille giovani.
Allarme sicurezza
Sui borseggi e gli scippi, si sa, non siamo messi affatto bene: 805 in media ogni 100mila abitanti, 719 i furti in casa, 117 le rapine. Andiamo meglio in quanto ad aspettativa di vita (82 anni) e in quanto a divertimento, visto che ci sono 625 ristoranti o bar ogni 100mila abitanti.
La classifica in Piemonte
Delle otto province piemontesi, 4 salgono, 3 scendono e una resta invariata. Ecco il dettaglio:
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Cuneo (posizione n.7, +10 rispetto al 2014)
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Verbano Cusio Ossola (posizione n.38, +1 rispetto al 2014)
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Vercelli (posizione n.54, +6 rispetto al 2014)
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Torino (posizione n.55, -1 rispetto al 2014)
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Novara (posizione n.61, +5 rispetto al 2014)
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Biella (posizione n.64, = rispetto al 2014)
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Alessandria (posizione n.72, -5 rispetto al 2014)
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Asti (posizione n.75, -22 rispetto al 2014)
Bolzano prima e Reggio Calabria ultima
Quanto ai risultati nazionali, Bolzano ritorna al primato per la quinta volta in 26 anni di ricerca (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995). Molti i punti di forza evidenziati dall'indagine 2015: nei primi due capitoli (tenore di vita e affari e lavoro), eccelle ad esempio nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio), nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Buoni risultati anche in Popolazione, in particola per l'indice di vecchiaia e la speranza di vita) e nel Tempo libero (dove è prima per presenze agli spettacoli e nella top ten per sport e spesa dei turisti stranieri). All'estremità opposta, Reggio Calabria ha i piazzamenti peggiori nei primi tre capitoli, Tenore di vita, Affari e lavoro Servizi: alta è infatti la quota degli impieghi a rischio (36%), basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la quota di export sul Pil (meno del 2%), la dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell'utenza), pessimo il voto di Legambiente.
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