29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Tennis

Djokovic, gli Avvocati: «Esenzione dell'obbligo vaccinale dopo guarigione da Covid a dicembre»

Il numero uno del tennis mondiale si trova da tre giorni in un centro di detenzione dopo che gli è stato rifiutato il visto per partecipare agli Australian Open

Novak Djokovic
Novak Djokovic Foto: Alessandro Di Marco ANSA

I legali di Novak Djokovic hanno dichiarato a un tribunale di Melbourne che il loro assistito ha ricevuto l'esenzione dal vaccino anti-Covid per entrare in Australia dopo aver contratto il coronavirus a dicembre. Il numero uno del tennis mondiale si trova da tre giorni in un centro di detenzione dopo che gli è stato rifiutato il visto per partecipare agli Australian Open.

«La data del primo test molecolare positivo registrato è del 16 dicembre 2021», hanno scritto in un documento presentato alla corte federali gli avvocati che hanno fatto ricorso contro la cancellazione del visto. I legali di Djokovic hanno chiesto che venga trasferito dal centro Park Hotel all'aeroporto di Melbourne per potersi allenare in vista del torneo.

Scoppia la polemica

Dopo che i legali del tennista hanno affermato nei documenti presentati per fare ricorso contro la cancellazione del visto in Australia, è scoppiata una nuova polemica sulla positività di Djokovic il 16 dicembre.

Secondo quanto è emerso dalle pubblicazioni della Federazione tennis di Belgrado sui social network, l'indomani del primo test molecolare positivo dichiarato dagli avvocati, il 17 dicembre, il numero uno del tennis mondiale ha partecipato, da positivo, a un evento in onore dei giovani tennisti serbi senza mascherina.

La Federazione ha pubblicato in una nota e sulla sua pagina Facebook notizie sull'evento e scatti che mostrano il tennista che consegna coppe e diplomi ai giocatori.

Ministro Serbia: «Colloquio costruttivo con Australia»

Per Novak Djokovic si muove il governo serbo. La premier Ana Brnabic ha detto oggi di aver parlato al telefono con la ministra degli esteri australiana, con la quale ha avuto un colloquio definito 'costruttivo'. «Fino alla decisione finale (sul ricorso), Djokovic resta nel Park Hotel. Siamo riusciti a ottenere che gli venga fornito cibo senza glutine, che abbia a disposizione l'attrezzatura per allenarsi, gli hanno dato un laptop e una carta sim per consentirgli di essere in contatto con i suoi familiari», ha detto Brnabic alla tv privata belgradese Pink.

A suo dire, da parte australiana ha notato un «tono positivo. Il governo serbo è pronto a dare ogni garanzia possibile affinchè a Djokovic venga consentito l'ingresso in Australia, e in ciò è coinvolto anche il presidente (Aleksandar Vucic)». Duro il presidente del parlamento serbo, ed ex ministro degli esteri Ivica Dacic, per il quale vi sono implicazioni politiche, e ciò avrà conseguenze sui rapporti tra Serbia e Australia. Dacic ha definito «vergognoso quello che sta accadendo a Djokovic».