29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Calcio

Gravina: «La prossima Serie A non può partire oltre Ferragosto»

Il numero 1 del calcio italiano: «Complicato arrivare dopo metà luglio con questo campionato». Sempre più club di Premier League spingono perché il campionato non riprenda più

Un azione di Juventus - Inter del 2020
Un azione di Juventus - Inter del 2020 Foto: ANSA

ROMA - «L'obiettivo primario è riprendere la stagione, abbiamo tracciato uno scenario che prevede la ripresa dei campionati perché credo che sia la scelta più giusta». Parola del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. «Oggi possiamo elaborare qualunque scenario che poi potrebbe essere smentito dai fatti, Avremo gli Europei e altri impegni delle nazionali e non possiamo pensare di cominciare il 2020-2021 oltre metà agosto, quindi oltre metà luglio diventa complicato ipotizzare di arrivare con questo campionato».

Ai microfoni di Radio Sportiva il numero 1 del calcio italiano continua a sperare di poter far ripartire i campionato, anche se morti e contagiati continuano ad aumentare e la luce in fondo al tunnel appare davvero lontana. «La ripresa dei campionati è un'ipotesi che abbiamo il dovere di portare avanti ma stiamo lavorando anche su ipotesi alternative per dare risposte concrete alle nostre società e ai nostri tifosi».

Ceferin: «Ripartire entro giugno, altrimenti stagione persa»

«Al momento non possiamo avere un piano definitivo, ne abbiamo diversi. Rinviare Euro 2020 è stato un grosso sacrificio, era il principale introito per 50 federazioni su 55. Ma era la decisione giusta». Il presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin ne parla a Repubblica in una lunga intervista. «L'obiettivo - dice - è ricominciare a metà maggio, a giugno o anche alla fine di giugno con il calcio giocato. Se non ci riusciamo, probabilmente la stagione è persa. Se i club iniziano a giocare, anche noi possiamo finire le coppe. Si possono sfruttare le stesse date. Esempio: martedì Milan-Inter e anche, che so, Barcellona-Juventus. Lo stesso giorno: è una situazione speciale e unica. Date Europeo? Io penso che partirà l'11 giugno 2021. Se necessario, i club dovranno adeguare il numero di partite».

«Sui contratti tra giocatori e club non abbiamo giurisdizione. Se la stagione ricominciasse, servirebbe un compromesso: che i contratti scadano più avanti e che il periodo per i trasferimenti slitti». Sulle gare a porte chiuse aggiunge: «Mi è difficile immaginare tutte le gare a porte chiuse, ma ora non sappiamo se riprenderemo, col pubblico o senza. Se non ci fosse alternativa, sarebbe meglio finire comunque i campionati. Posso dire che non penso alle finali delle coppe europee a porte chiuse». Sul taglio degli stipendi aggiunge: «I contratti sono tra giocatori e club. Ma di questa crisi tutti soffriremo le conseguenze. Non c'è spazio per gli egoismi: vedremo quanta solidarietà c'è. Molti giocatori sono d'accordo».

Premier, sempre più club vogliono la cancellazione

Sempre più club di Premier League spingono perché il campionato non riprenda più alla luce dell'attuale emergenza sanitaria. Secondo la rivista The Athletic, l'abbandono del campionato significherebbe l'impossibilità di attribuire al Liverpool il titolo nazionale, atteso da 30 anni, nonostante i Reds siano ormai a due sole vittorie dalla certezza matematica del trionfo. Per sancire la fine anticipata della stagione, attualmente sospesa fino al 30 aprile, dovranno essere almeno 14 su 20 i club disposti a votare il provvedimento: al momento non e' chiaro quanti siano i club d'accordo con la cancellazione della stagione. La scorsa settimana, però le società della massima divisione inglese avevano deciso all'unanimità di concludere la stagione, giocando anche in estate. Ora sembra un numero sempre maggiore di dirigenti abbiano cambiato idea.