19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Formula 1

Leclerc davanti a un bivio: «Se non sarò abbastanza bravo la Ferrari dovrà sostituirmi»

Charles Leclerc racconta quelli che sono i suoi pensieri relativi al suo passaggio in Ferrari per la prossima stagione

Il 21enne monegasco Charles Leclerc
Il 21enne monegasco Charles Leclerc Foto: ANSA | EPA | ISSEI KATO ANSA

«Charles Leclerc sarà un pilota Ferrari nel 2019». Questa la frase che ha sconvolto il mercato piloti. Per anni abbiamo visto la Ferrari preferire piloti esperti, ma quest'anno il team italiano ha deciso di rompere gli schemi. Il 21enne monegasco sarà il più giovane pilota a guidare per il team di Maranello dal 1961, quando Ricardo Rodriguez corse con la rossa il Gran Premio d'Italia, all'età di 19 anni.

GESTIRE LA PRESSIONE - È nervoso? «Assolutamente no», racconta Leclerc a Beyond the Grid, podcast settimanale della Formula 1. «Tendenzialmente non sono una persona nervosa, è uno sport pieno di pressioni, ma penso di poterle gestire. Sono a conoscenza del fatto che la pressione sulle spalle di un pilota Ferrari è di gran lunga maggiore rispetto a quella che bisogna sopportare in un qualsiasi altro team. Ma la mia mentalità mi consente di sopportare tutta questa pressione. Non prendo in considerazione ciò che i tifosi, o i miei colleghi e amici, si aspettano da me, mi concentro solo su me stesso per cercare di fare il meglio possibile in pista». E se «il meglio possibile» non sarà ritenuto abbastanza? «So essere molto onesto con me stesso», dice il pilota monegasco. «Se l'anno prossimo non sarò abbastanza bravo, la Ferrari dovrebbe mandarmi via. Sarebbe più che comprensibile per me. Io la vedo così: se farò un buon lavoro, meriterò di rimanere lì. In caso contrario, sarà giusto che io venga sostituito».

LA LOTTA CON VETTEL - La Ferrari ha sempre puntato più su un pilota a discapito dell'altro, al fine di massimizzare le possibilità di conquistare il campionato piloti. Leclerc, però, ci informa subito del fatto che, nel suo contratto, non è presente nessuna clausola che gli impedirà di lottare con Sebastian Vettel. «Come accade in ogni squadra, inizieremo l'anno a parità di condizioni. Quando, in seguito, il campionato penderà più da una parte le cose saranno diverse. Arrivati a quel punto credo sia normale per il secondo pilota aiutare il primo a vincere il campionato. Ma, posso dire già da subito, non andrò lì per essere il secondo di Vettel».