Milan: Bonucci, Caldara e il terzo incomodo
La trattativa tra Milan e Juventus appare momentaneamente in stand by. Tutto dipende da un altro protagonista di questa storia complicata.
MILANO - C’è ancora tanta nebbia sull’autostrada Milano-Torino, ma una cosa sembra essere ben chiara a tutti: con la mossa improvvida di chiedere più o meno ufficialmente alla dirigenza rossonera la cessione alla Juve, Leonardo Bonucci ha ottenuto lo straordinario risultato di far saltare la mosca al naso a tutti. Da una parte i tifosi juventini non sembrano aver gradito molto l’ipotesi di un ritorno del reprobo a Vinovo, oltre al fatto che è partita la levata di scudi bianconera nei confronti dell’ipotetica «merce di scambio» per l’operazione, Mattia Caldara, sul quale è stato posto il vedo dal popolo social della Juve; dall’altra i fans del diavolo che, dopo aver accolto colui che è in fretta diventato il capitano in pompa magna, tra onori e glorie, adesso si sentono ripudiati in nome di un non ben precisato desiderio di ritorno alle origini del difensore.
Chelsea permettendo…
Resta il fatto che lo scambio tra Bonucci e Caldara, che le dirigenze di Milan e Juventus vorrebbero chiudere entrambe con conguaglio a proprio favore, non appare al momento così vicino al traguardo. Ancora una volta, all’orizzonte si staglia il profilo ingombrante e fastidioso di Maurizio Sarri e del suo Chelsea. Spieghiamo il perchè. Qualora i Blues dovessero far partire un’offerta ufficiale per Daniele Rugani, l’altro giovane difensore juventino tra i papabili per un’eventuale cessione, ecco che Marotta e Paratici sarebbero costretti a bloccare immediatamente il trasferimento dell’ex atalantino al Milan.
L’affare si farà
Quindi ancora una volta, come nella vicenda Higuain-Morata, tutto dipende dal Chelsea. In questa vicenda il Milan attende, consapevole che la faccenda potrebbe sbloccarsi a minuti, ma potrebbe anche richiedere del tempo. Di sicuro c’è la volontà di Bonucci di tornare a casa e la consapevolezza da parte della Juventus che Leonardo è pronto ad intavolar una discussione solo se sull’altro piatto della bilancia c’è Caldara. La sensazione è che, per ovvie ragioni di opportunità, l’affare alla fine si farà. Chelsea permettendo, naturalmente.