In Yamaha è buio pesto. Valentino Rossi: «Non abbiamo risposte»
La M1 sembra procedere a passo di gambero: mentre le altre moto crescono, lei torna ad un anno fa, quando la pista di Jerez aprì la crisi della casa giapponese
JEREZ DE LA FRONTERA – «Per lottare per la vittoria? Dovrei partire cinque o sei secondi prima degli altri. Ma non sono sicuro che me lo lascerebbero fare...». Prova a riderci sopra, Valentino Rossi. A ridere per non piangere, verrebbe da dire, perché il sabato di qualifiche del Gran Premio di Spagna, per la sua Yamaha, è stato letteralmente drammatico. Si sperava nel nuovo asfalto che garantisce più aderenza, nei miglioramenti apportati al nuovo modello della moto: invece la M1 sembra procedere a passo di gambero e, mentre le squadre rivali progrediscono, chi più chi meno, lei ritorna al punto di partenza. Esattamente a dodici mesi fa, quando proprio qui a Jerez de la Frontera (pista dove un tempo la casa dei Diapason era imbattibile e dove lo stesso Rossi vanta il record di nove vittorie), si aprì la crisi.
Manca la tenuta
I problemi, tristemente, restano sempre gli stessi, quelli ben noti di mancanza di aderenza delle gomme, in particolare quella posteriore che scivola come se fosse una saponetta. E nemmeno l'impegno di due campioni come il Dottore e Maverick Vinales sembra bastare più, visto che sulla griglia di partenza saranno costretti ad accomodarsi rispettivamente in decima e undicesima posizione. «Sarà una gara difficile, ma darò comunque il massimo per ottenere il migliore risultato possibile, e domani vedremo quello che succederà – promette il fenomeno di Tavullia – Di piloti veloci ce ne sono tanti e probabilmente dovrò lottare per una posizione non fantastica. È vero che non sono molto lontano dai migliori, ma il mio passo non è buono. Proveremo a migliorare, a trovare una soluzione, ma sarà difficile perché sembra che le temperature siano destinate ad alzarsi».
Colpa dell'elettronica?
E questa non è una buona notizia, visto che i guai per la Yamaha cominciano in particolare quando sale la colonnina di mercurio. «Più o meno le sensazioni sono rimaste le stesse di ieri – racconta infatti il nove volte iridato – Al mattino, con temperature più basse ,siamo un po' più vicini ai migliori, mentre nel pomeriggio con il caldo vado in crisi di gomme. Tutto diventa più difficile e il distacco aumenta. Abbiamo provato tante strade: modificare il bilanciamento della moto, perfino usare le gomme dure, ma nulla ha funzionato. Al momento non abbiamo una risposta: abbiamo diverse idee nella squadra, ma per me dipende soprattutto dall’elettronica. Su questo dovremo lavorare tanto: le altre moto sono molto più dolci nel mettere a terra i cavalli. Penso ci vorrà un po' di tempo, ma questa è la situazione attuale». E non resta che stringere i denti, e aspettare con fiducia (e un pizzico di rassegnazione) che arrivino momenti migliori.
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