27 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Formula 1

Gomme e motore: i motivi della crisi tecnica della Mercedes

Tre gare senza successi: non è più solo un inizio di stagione sfortunato, ma un vero e proprio campanello d'allarme. Che dipende da due aspetti della macchina

La Mercedes di Valtteri Bottas davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel durante il GP di Cina di F1
La Mercedes di Valtteri Bottas davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel durante il GP di Cina di F1 Foto: Mercedes

ROMA – Tre gare senza vittorie, la striscia negativa più lunga degli ultimi quattro anni. Per Lewis Hamilton questo non è stato solo un inizio di stagione insolitamente sfavorevole, ma addirittura un grave campanello d'allarme. Un campanello d'allarme che non coinvolge solo la guida del campione del mondo in carica, ma l'intero stato di forma tecnico della casa della Stella a tre punte. «Hamilton è in crisi e sta perdendo punti in classifica – sostiene con la sua consueta schiettezza l'ex iridato Jacques Villeneuve ai microfoni di Sky Italia – Ma credo che tutta la Mercedes sia in crisi. Ora devono scommettere su Bottas, che non è un pilota da Mondiale. Dopo l'incredibile qualifica di Melbourne, Lewis non riesce più a guidare la macchina: è molto preoccupante. Abbiamo visto l'anno scorso che quando lui è in crisi perde molto, finisce dietro nelle gare e si addormenta, non è aggressivo. Dobbiamo capire quando si risveglierà».

Termometro impazzito
A confermare le difficoltà della sua scuderia è lo stesso team principal Toto Wolff in persona. La prima questione che la nuova monoposto W09 fatica a gestire è la temperatura degli pneumatici. L'esempio si è visto durante lo scorso weekend di gara in Cina: in qualifica, complice l'asfalto troppo freddo, Hamilton e Bottas non sono riusciti a scaldare sufficientemente le coperture e dunque a lottare per la pole position; in gara, al contrario, il finlandese che in quel momento era in testa le ha surriscaldate tanto da essere alla fine superato dalla Red Bull di Daniel Ricciardo. «Non siamo messi bene: rimbalziamo continuamente tra il raffreddamento e il surriscaldamento delle gomme – spiega il boss – In Formula 1 non c'è mai una soluzione rapida, ma avete visto quanto è cambiato rapidamente il quadro tra i test e il primo Gran Premio di Melbourne. La gente pensava che avremmo dominato il campionato perché la nostra macchina era superiore: invece, dopo tre gare, non è così. Secondo me questo è un grande gruppo di persone, dobbiamo solo evitare di perdere la testa, restare calmi, lavorare e trovare una via d'uscita: ho grande fiducia in questo team, che già in passato ha dimostrato le sue capacità».

Calo di potenza
Ma le gomme non sembrano essere l'unico problema della Mercedes. Anzi, l'aspetto più incredibile di questa loro crisi riguarda proprio il motore, quello che dall'inizio dell'epoca ibrida datato 2014 è sempre stato il loro indiscusso punto di forza. Il propulsore che è sempre stato il riferimento per tutti gli avversari in termini di potenza sarebbe stato infatti eguagliato (e forse anche superato) dalla Ferrari. «Le misurazioni con il Gps dimostrano che, dal punto di vista delle prestazioni del motore, la Ferrari ha raggiunto la Mercedes – rivela la rivista specializzata teutonica Auto Motor und Sport – Le Frecce d'argento hanno aumentato la durata da 5 mila a 8 mila km, ma la Rossa ha trovato ancora più potenza nel corso dell'inverno». Uno dei motivi della perdita di prestazioni dei tedeschi sembra dovuto al ritorno al vecchio olio lubrificante con la miscela del 2016, reso necessario dalle nuove regole che proibiscono il trucchetto di addizionarlo alla benzina in qualifica. Anche su questo punto, però, Wolff predica cautela: «Le misure non sono precise, quindi se sei sempre al limite, a volte rischi anche di superarlo». Un avviso ai rivali del Cavallino rampante?