27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
MotoGP | Gran Premio di Valencia

Marquez va forte, ma cade di nuovo. E Dovizioso se la ride

Ventiseiesima caduta dell'anno per Marc: «Spero che sia l'ultima». Andrea non si illude: «Vorrà dire che è al limite, ma non andrà in crisi per questo. Comunque non è stato male...»

Marc Marquez in sella alla Honda nelle prove libere di Valencia
Marc Marquez in sella alla Honda nelle prove libere di Valencia Foto: Michelin

VALENCIA – E con questa fanno ventisei: cadute, s'intende. Marc Marquez va forte, fortissimo, ma fa anche fatica, troppa per un campione come lui, a stare in piedi. Stavolta la scivolata è arrivata a tempo quasi scaduto nella seconda sessione di prove libere: «Spero sia l'ultima del campionato, ma è la stessa cosa che spero ogni volta... – confessa con un sospiro di sollievo il Cabroncito – Stavo andando forte, ma in quella curva ho anche frenato prima del solito. Per qualche motivo quest'anno va così: faccio fatica a trovare il limite, ed è colpa della moto. Non sono contento, dovrò lavorarci in futuro, ma comunque meglio oggi che domenica». Già: finire per terra al venerdì non conta niente. Ma, se è vero che finora Magic Marc è cascato una media di due volte a weekend, dovrà sperare che la seconda non arrivi proprio in gara. Sarebbe un enorme regalo al suo diretto rivale Andrea Dovizioso: «Comunque è stata una bella scena a cui assistere – sogghigna Desmodovi – Vorrà dire che è al limite, ma d'altronde lo è sempre stato ed ha imparato a gestirsi. Non credo che questo lo mandi in crisi».

Ducati sul giro, Honda sul passo
Piuttosto, a rassicurarlo è la vista di due Ducati là davanti: primo Jorge Lorenzo, terzo il forlivese. «I tempi sono migliori del previsto – ammette Andrea, con la conferma del suo compagno di squadra – ma non bisogna guardare solo le posizioni a fine turno. Io e Jorge non siamo i più veloci, in realtà le due Honda hanno qualche decimo di margine sul passo. Sono contento ma non basta: dobbiamo lavorare per migliorare la fluidità di guida della moto, solo a quel punto potremo giocarcela». Insomma, per ora la Desmosedici è il riferimento solo sul giro secco: «Qualificarsi davanti è sempre importante, in particolare su questa pista che è una delle più dure per sorpassare – chiosa Dovizioso – Ma la gara è lunga, dura 30 giri, quindi è sempre il ritmo che conta di più».

Calma e sangue freddo
Marquez, dal canto suo, non sembra così convinto, o comunque opta per la scaramanzia: «Dà fiducia vedere le Honda davanti, ma la cosa più importante è aver iniziato bene il weekend». Come dimostra anche la caduta di oggi pomeriggio, amministrare il suo vantaggio non rientra tra le idee del campione di Cervera. Il suo approccio resta lo stesso, come se questo fosse un weekend di gara uguale a tutti gli altri: «In prova, quando giro, mi dimentico di Dovizioso. Resto concentrato sulla preparazione per domenica. Ma, quando scendo, la prima cosa che guardo sulla lista dei tempi è la sua posizione...». Un'apparente imperturbabilità che condivide con il suo avversario, anche lui per nulla scosso dal fatto di essere nel bel mezzo del fine settimana più importante della sua carriera: «Non la vivo per niente male – spiega il ducatista – Sono sereno, sicuramente più di quelli che mi incitano. Non guardo al significato di questo weekend, so che quest'anno abbiamo già ottenuto qualcosa di speciale e questo mi fa arrivare all'ultima gara tranquillo. So quanto sarà difficile vincere qui, ma è l'unica impresa che posso tentare». Sperando, magari, nell'aiuto di un'altra caduta del padrone di casa.