24 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Formula 1 | Gran Premio della Malesia

I punti non bastano: Mercedes teme la velocità della Ferrari

Le trentaquattro lunghezze di vantaggio in classifica e i guasti al motore della Rossa non nascondono le grosse difficoltà che le Frecce d'argento hanno incontrato per il secondo weekend di fila. A Sepang sono stati la terza forza: «Solo con il nostro passo saremmo arrivati quinti e questo ci preoccupa»

Il sorpasso della Red Bull alla Mercedes a Sepang
Il sorpasso della Red Bull alla Mercedes a Sepang Foto: Pirelli

ROMA – Trentaquattro punti di vantaggio, a cinque Gran Premi dalla fine della stagione, sono indubbiamente tanti. Eppure, se l'ottica si sposta dalla classifica al cronometro, il bilancio della Mercedes al termine del weekend di Sepang non può che ritenersi deficitario. I leader del Mondiale, infatti, in un circuito sulla carta a loro favorevole, grazie ai lunghi rettilinei e alle curve veloci, sono apparsi nettamente più lenti sia della vincitrice Red Bull che della stessa Ferrari, capace di rimontare dall'ultima alla quarta posizione con Sebastian Vettel. E i troppi guasti al motore di Maranello hanno solo in parte nascosto i problemi che Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno incontrato nella ricerca di un buon bilanciamento della loro W08. È per questo motivo che, vantaggio a parte, l'umore del team principal di Brackley, Toto Wolff, è più intimorito che soddisfatto.

Oggi saremmo arrivati quinti
«In questo sport non si fanno prigionieri – sintetizza il manager austriaco – Ci prendiamo i nostri punti, come avrebbe fatto la Ferrari, ma le sfortune o i problemi degli altri non mi danno alcuna soddisfazione. Io penso al nostro livello di prestazioni, e il vantaggio in campionato che ci hanno garantito le difficoltà della Ferrari non nasconde il fatto che ci hanno recuperato trenta secondi in questa gara. E se Max avesse spinto fino alla fine noi avremmo beccato mezzo minuto di distacco. Come può una macchina che è andata così forte in così tante piste perdere così tanto a causa del surriscaldamento della gomma? Non siamo stati veloci come la Red Bull o la Ferrari, e questa è la sensazione, molto dolorosa, che ci rimane. Se si guarda solo il vero passo gara, oggi saremmo arrivati quinti, e questo ci preoccupa».

Correre ai ripari
Tra una sola settimana si correrà in Giappone, a Suzuka: un'altra pista teoricamente amica delle Frecce d'argento, anche se oramai non si può più dire. E se a questo punto della volata iridata ai tedeschi basterebbe amministrare il gruzzoletto di lunghezze accumulate in graduatoria, il rischio di una drammatica rimonta dei rivali italiani non si può comunque escludere del tutto, se la Mercedes non ritroverà al più presto la sua consueta rapidità nello sviluppo tecnico: «Ritengo che noi abbiamo deluso sia a Singapore che a Kuala Lumpur ed è su questo che ci dobbiamo concentrare – ribadisce Wolff – Vedremo cosa succederà a Suzuka, dove sulla carta dovremmo andare meglio. Abbiamo qualche giorno per cercare di comprendere la situazione e di mettere giù un piano completamente diverso. Sono molto deluso e preoccupato, perché non ci possiamo accontentare di aver fatto più punti della Ferrari in un weekend in cui abbiamo perso troppa velocità. Sono preoccupato, anche se una scossa di tanto in tanto ci può far bene».