20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
MotoGP | Gran Premio di Aragona

Marquez mette le mani sul Mondiale: «Non ho pensato, ho spinto»

Da fuori è sembrato tenere con facilità un passo inarrivabile per tutti gli avversari. Ma in realtà Marc ha dovuto lottare con la sua Honda per tutta la gara, tanto da rischiare in più occasioni l'ennesima caduta. «Ma il pubblico di casa mi ha dato una motivazione in più», ammette. E ora si ritrova in fuga

ALCANIZ – Da fuori è sembrato tutto facile. La caduta di sabato in qualifica, che aveva vanificato una possibile pole position, non ha frenato per nulla Marc Marquez. Anzi, il Cabroncito, galvanizzato dal pubblico di casa e dalla pista amica, piena zeppa di quelle curve a sinistra che tanto ama, ha spinto come un ossesso dal primo all'ultimo giro, con un passo gara risultato letteralmente inarrivabile per tutti gli avversari. Prendendosi non meno rischi di ieri, ma stavolta senza commettere errori. Eppure, al di là delle apparenze, la sua corsa è stata tutt'altro che in discesa: «Onestamente pensavo di trovarmi meglio in questo weekend, infatti fin dall'inizio non ho avuto buone sensazioni – ha ammesso il pilota della Honda dopo la bandiera a scacchi – Solo stamattina nel warm up mi sono sentito a mio agio, ma in gara ho di nuovo fatto molta fatica. Sono contento di questa vettura, ancora di più perché da ieri il feeling non era quello che mi aspettavo. Ho lottato con la moto dal primo all'ultimo giro, ho anche rischiato di cadere molte volte. All'inizio ho cercato di stare tranquillo, di comprendere cosa stava succedendo. Poi, a un certo punto, ho pensato: 'Ok, adesso spingo', e ho cominciato. Ma cercando di superare Valentino ho commesso un errore e sono quasi finito per terra, sono arrivato di nuovo largo, ho perso tutto il vantaggio. Ci sono ricascato un'altra volta, perché ovviamente quando corri così stressi anche di più le gomme. Anche per il fisico è stata durissima, perché nelle curve a sinistra mi sentivo meglio, quelle a destra erano davvero critiche con l'anteriore».

Due anime
Ancora una volta, nella mente dello spagnolo, si è acceso il confronto tra Dottor Marquez e Mister Marc, tra il suo cervello da ragioniere e il suo spirito da combattente. Alla fine, a prevalere anche stavolta è stato l'istinto: «Correre in una delle mie piste preferite, e a casa, mi ha dato una motivazione in più per continuare a spingere per tutta la gara – ammette il campione del mondo in carica – Quando ho raggiunto Lorenzo mi sono ripetuto: 'Ora è il momento di tenere il mio ritmo', perché vedevo che da dietro Dani stava recuperando sempre più forte. Una parte di me pensava: 'Non ho un buon feeling, devo arrivare al traguardo', un'altra si scaldava: 'Nel tuo GP di casa devi provarci, devi attaccare'. E l'ho fatto. Il fatto di avere corso qui in Aragona oggi mi ha aiutato molto: ho iniziato la gara con la mentalità vincente, non per finire secondo o terzo». E ce l'ha fatta, conquistando sedici punti di vantaggio sul suo diretto avversario per il Mondiale, Andrea Dovizioso, che a questo punto della stagione potrebbero davvero risultare determinanti.