9 febbraio 2025
Aggiornato 15:00
Formula 1 | Gran Premio di Gran Bretagna

Giovinazzi torna in F1: «E ora voglio correre»

Nelle prove libere di Silverstone, il giovane talento pugliese è salito nuovamente al volante di una monoposto (la ferrarina americana Haas) a tre mesi dalla sua ultima apparizione. La prestazione è stata convincente, ma è solo l'inizio: il suo obiettivo è diventare titolare nel 2018

Antonio Giovinazzi
Antonio Giovinazzi Foto: Haas

SILVERSTONE – Antonio Giovinazzi è tornato. E, questa volta, per restare. La prima apparizione in un Gran Premio del terzo pilota della Ferrari, infatti, avvenne quasi per caso a inizio stagione, quando la ferrarina Sauber lo chiamò a sostituire per due weekend il suo titolare infortunato Pascal Wehrlein. Gettato nella mischia all'ultimo momento, il talentino di Martina Franca stupì tutti al debutto in Australia, poi commise qualche errore di troppo, per inesperienza ed eccesso di entusiasmo, in Cina, prima di cedere di nuovo il volante al suo legittimo proprietario. Da allora, un altro test con la Rossa ad aprile, dopo il GP del Bahrein, e soprattutto tante sessioni al simulatore. Ma la sua pazienza è stata finalmente ripagata questo weekend a Silverstone, dove il pugliese ha fatto la prima delle sette apparizioni programmate nelle prove libere del venerdì con la Haas, la squadra americana anch'essa nell'orbita di Maranello.

Buona uscita
Completando 23 giri con le gomme morbide, ha chiuso sedicesimo, davanti sia alle Renault che alle Sauber, e ad appena quattro decimi dal pilota ufficiale Romain Grosjean. «È stata un'ottima sessione: era da aprile che non giravo, perciò tornare in macchina è stato molto positivo – ha raccontato Bon Giovi a fine turno – Ho solo cercato di fare più giri possibile: non ho commesso errori, ho provato diverse cose e mi sono trovato a mio agio nell'abitacolo. E sono contento della mia prestazione: questa è una delle piste più dure, con molto carico e tante curve veloci, e piazzarmi a quattro decimi da Romain, che ha tanta esperienza alle spalle, è positivo».

Uno sguardo al domani
Tra due settimane, Antonio tornerà già al volante in Ungheria: «Non vedo l'ora, anche quella è una pista difficile ma ormai conosco meglio la macchina quindi sarà un po' più semplice». Questo, però, non può che essere solo l'inizio per il più promettente dei piloti italiani emergenti: «Al momento mi concentro solo sul mio lavoro, su queste sette prove libere, e non sul futuro – ha proseguito – Poi penserò alle mie opzioni per il prossimo anno. Il mio obiettivo è quello di correre in F1: spero di poter trovare un posto anche se so quanto è difficile». Una grossa mano potrebbe dargliela proprio il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, che sembra avere preso a cuore il 23enne tanto da nominarlo terza guida del Cavallino rampante già in questa stagione. Proprio lui potrebbe trovargli un sedile per il 2018, magari in una scuderia che utilizza i motori di Maranello, come la stessa Haas: «È ancora troppo presto per parlarne – si schermisce lui – Siamo solo a luglio». Ma non sarà mai troppo presto per rivedere finalmente un pilota italiano presente a tempo pieno sulla griglia di partenza del Mondiale, sei anni dopo le ultime apparizioni di Jarno Trulli e Tonio Liuzzi.