Milan: Keita, non tutto è perduto
Ci sarà ancora da lavorare per capire quale potrà essere il destino del giovane attaccante biancoceleste. In rotta con la Lazio, inseguito dal Milan ma molto vicino, adesso tutto sembra di nuovo in discussione dopo le parole del suo procuratore: «Il Milan è sempre il Milan».

MILANO - Sembrava una di quelle trattative di inizio estate destinate a sciogliersi al caldo del calciomercato, invece per Keita Balde al Milan non tutto è perduto. Ricapitoliamo: l’attaccante biancoceleste, in scadenza di contratto a giugno 2018 con la Lazio e in rottura prolungata con il presidente Lotito, è entrato nel mirino di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, ingolositi dal talento e dalla giovane età del senegalese e soprattutto dalla possibilità di fare un grosso affare con lui.
Anche l’accordo tra le due società sembrava cosa fatta con il vulcanico numero uno biancoceleste disposto a cedere in coppia Keita e Biglia e spedirli a Milano in un simpatico pacchetto prendi 2 e paghi tanto.
Il Milan è sempre il Milan
Peccato che sul più bello si sia messa in mezzo la Juventus abile a lusingare l’ambizioso attaccante classe 1995 ma incapace di gestire i rapporti con Lotito e quindi trovare un’intesa con la Lazio. Da qui l’impasse. Oggi, dalle colonne del Corriere dello Sport, è tornato a parlare il procuratore del ragazzo Roberto Calenda che però, a dispetto delle pessimistiche previsioni rossonere, non ha affatto chiuso le porte in faccia al Milan: «Accordo con la Juve? Assolutamente no. Si vogliono a tutti i costi addossare colpe a un calciatore, guarda caso a un anno dalla scadenza del contratto. Noi siamo stati chiari. La Lazio, invece, no. Adesso ci hanno comunicato di avere fatto un accordo con il Milan. Noi ne abbiamo preso atto. Il Milan è sempre il Milan, parliamo di uno dei club più titolati al mondo, ma vogliamo capire in questo momento qual è l’entità del loro progetto».