19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
I padroni di casa si preparano alla tappa di Jerez

Vinales ora è «più intelligente». Marquez «veloce, ma non so il perché»

I due protagonisti annunciati di un duello ancora mancato si presentano ai nastri di partenza del loro Gran Premio di casa a posizioni invertite: stavolta Marc reduce da una vittoria scacciafantasmi e Maverick dal primo, grave, errore

Maverick Vinales e Marc Marquez
Maverick Vinales e Marc Marquez Foto: Michelin

JEREZ DE LA FRONTERA – Stavolta, in casa, i due protagonisti annunciati di un duello ancora inespresso si presentano ai nastri di partenza a posizioni invertite. Marc Marquez reduce da una vittoria scacciafantasmi: «Austin era il momento in cui dovevo spingere e fare risultato, dopo due Gran Premi che avevo chiuso lontano dalle prime posizioni – ammette – Ora il campionato è più bello, i primi tre piloti sono tutti racchiuso in diciotto punti». Maverick Vinales dal primo errore, grave, da quando è salito in sella alla Yamaha: «Prendiamo il lato positivo: ero l'unico in grado di lottare per Marc dopo il warm up – prova a prenderla con filosofia lui – Ho sbagliato, infatti ho portato a casa zero punti, ma ho anche imparato molto. Per me sono le prime gare in cui sto davanti e quindi devo capire come si fa. Ma in moto continuo a sentirmi bene, questa pista mi piace ed è favorevole per noi, così come le prossime. La Yamaha sta migliorando ogni giorno e io con lei, quindi devo cercare di dare il massimo e portare a casa il 100% dei punti a disposizione. Stavolta cercando di essere più intelligente in gara».

Weekend in salita
Certo, anche se è il quattro maggio e qui a Jerez splende un sole raggiante, è giusto ricordare che una rondine non fa primavera. Che una vittoria targata Marquez non cancella il dominio assoluto, almeno in termini di velocità, espresso finora da Vinales: «Chiariamo un punto: la Honda di oggi ha un livello ancora più alto di quella con cui dominai la stagione 2014 – sostiene Magic Marc – Il problema è che gli avversari sono migliorati. Nello sport bisogna continuare ad evolvere, ma nonostante il nostro duro lavoro dobbiamo ancora comprendere tanti aspetti e fare esperienza. Al momento non mi trovo bene con la moto, ma sono comunque veloce, non so perché. Spero che in futuro mi sentirò ancora meglio e andrò ancora più veloce». Resta il fatto che, almeno sulla carta, quella andalusa si prospetta come una pista amica della Yamaha: «Al momento tutti i loro piloti sono molto forti, non solo i due ufficiali – riconosce il campione del mondo in carica – Ma quest'anno, con il nuovo motore, i nostri punti di forza si sono ridotti ma abbiamo compensato migliorando i punti deboli. Qui abbiamo provato a febbraio e già allora il nostro passo non era male, ma in queste gare abbiamo imparato tante cose e la moto è cambiata molto. Di solito quando si trova un buon assetto di base su questa pista, poi funziona anche per i circuiti successivi, quindi il lavoro è ancora più importante. Cercherò di rimanere al top e di lottare per la vittoria».