19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Nella casa di Iwata sarà scontro vero

Il tecnico di Vinales: «Maverick non sarà il gregario di Valentino Rossi»

Ramon Forcada, ex ingegnere capo di Jorge Lorenzo e oggi passato a seguire Top Gun, smentisce qualsiasi voce di accordo tra i due piloti della Yamaha: «In questa squadra c'è sempre stato lo stesso trattamento per tutti»

Maverick Vinales
Maverick Vinales Foto: Michelin

SEPANG – Nessun favoritismo, nessun primo e secondo pilota. Dalla Yamaha arriva una smentita alle voci circolate la settimana scorsa a proposito di un presunto patto interno non scritto tra Valentino Rossi e Maverick Vinales. Un accordo che sarebbe suonato all'incirca così: se Maverick aiuterà quest'anno Valentino a conquistare il decimo Mondiale, poi in futuro il favore gli verrà restituito. Uno scenario a cui non crede un elemento importante del nuovo staff di Top Gun: Ramon Forcada, attuale capotecnico del giovane spagnolo, che prima fin dal 2008 aveva lavorato con Jorge Lorenzo. La sua esperienza alla casa di Iwata, infatti, gli ha dimostrato che il trattamento riservato ai loro due portacolori è sempre stato equo e corretto: «Quel che è chiaro è che Vinales avrà lo stesso contratto di Rossi, lo stesso che i due piloti della Yamaha hanno sempre avuto – ha spiegato l'ingegnere al sito specializzato internazionale Motorsport – Da quando sono arrivato qui (nel 2008, ndr) non c'è mai stato un secondo pilota: i commenti di entrambi hanno avuto lo stesso peso per gli ingegneri. La prova è che abbiamo finito per seguire strade diverse per ciascun pilota. Al termine della scorsa stagione Jorge aveva un telaio diverso, un forcellone diverso, uno scarico diverso e una sospensione anteriore diversa da quelle di Valentino. Non significa che realizziamo moto diverse, solo che ciascun pilota sceglie ciò che preferisce. Se a Valentino e a Maverick piacerà un telaio diverso, ciascuno potrà usare quello che preferisce. La Yamaha dà sempre a disposizione di ciascun pilota ciò che è meglio per lui, indipendentemente dal fatto che sia uguale o meno all'altra moto. Non abbiamo mai costretto un pilota ad utilizzare ciò che funziona per qualcun altro».

Ottimo allievo
E i risultati si sono visti: nei primi quattro giorni di prove di fine stagione, ma anche al debutto dei test pre-campionato ieri a Sepang Vinales è andato più forte di Valentino. Se il Dottore, infatti, ha dalla sua parte l'enorme esperienza, il 22enne di Figueres punta sull'adattabilità e sulla velocità di apprendimento: «Da quando abbiamo iniziato a lavorare, Maverick ha provato diverse parti e ha chiarito quale telaio gradisce di più, quale forcellone e quale motore siano migliori – prosegue Forcada – Soprattutto si adatta ai piccoli dettagli e questo evita le perdite di tempo. Per esempio, abbiamo alzato l'altezza della sella perché pensiamo che funzioni meglio con la nostra moto e lui si è semplicemente adattato a quella posizione. Conosceva già le differenze tra la Suzuki e la Yamaha prima ancora di salire sulla moto. Non pensavo che potesse averle così chiare in mente, ma è stato così, e se n'è accorto semplicemente seguendo gli altri piloti in pista. Non aveva azzeccato tutto al 100%, ma aveva quasi ragione. Per questo è riuscito ad andare così forte fin dall'inizio».