24 aprile 2024
Aggiornato 05:00
L'ultima sfida tra i due storici compagni-rivali

Rossi e Lorenzo per una volta d'accordo: «Così non si vince il titolo»

Domenica Valentino ha battuto Jorge nel Mondiale degli sconfitti. Ma nessuno dei due piloti della Yamaha si può ritenere soddisfatto di una stagione in cui Marc Marquez è apparso sempre superiore: «Abbiamo sbagliato troppo»

Valentino Rossi sul podio del GP di Malesia
Valentino Rossi sul podio del GP di Malesia Foto: Michelin

SEPANG – Alla fine, l'ultimo round dello scontro eterno in casa Yamaha se l'è aggiudicato Valentino Rossi. E sarà proprio l'ultimo, senza altre possibili rivincite, visto che dal prossimo anno Jorge Lorenzo passerà armi e bagagli alla Ducati. «Dopotutto è un buon risultato, sono abbastanza contento – ha commentato il Dottore dopo la bandiera a scacchi di Sepang – Quando si ha la possibilità di chiudere i conti bisogna provarci. Perché se avessi commesso un errore in gara, Jorge sarebbe arrivato secondo, avrebbe guadagnato 20 punti su di me e saremmo arrivati a Valencia, dove lui va sempre molto forte, staccati di solo quattro lunghezze. Quindi bene così». Eppure quel titolo di vicecampione conquistato matematicamente questo weekend in Malesia, per il fenomeno di Tavullia ha inevitabilmente il sapore del premio di consolazione, al termine di una stagione in cui è apparso indubbiamente più veloce dell'anno scorso, ma in cui comunque non è riuscito a tenere viva la corsa al Mondiale. «Sono salito tante volte sul podio – tira le somme Vale – Avrei voluto vincere qualche gara in più, ma è andata così. E anche la mia velocità è stata buona, sono stato piuttosto competitivo. Ma non sono completamente soddisfatto, perché alla fine non sono mai stato in corsa per il campionato. Ho commesso troppi errori e ho perso un sacco di punti al Mugello (per la rottura del motore, ndr). Per essere completamente contento avrei voluto cercare di lottare per il titolo quest'anno con Marquez, ma lui ha sempre avuto troppi punti di vantaggio».

L'anno nero di Lorenzo
Se il bilancio di Rossi è positivo solo a metà, tuttavia, quello di Por Fuera è ancora più povero. Nel migliore dei casi, se riuscisse a vincere l'ultimo Gran Premio a Valencia, il maiorchino chiuderebbe comunque la stagione 2016 con il bottino di punti più scarno dal 2008, il suo anno di debutto in MotoGP. E dire che le cose per lui si erano messe bene, con tre vittorie e due secondi posti nelle prime sei gare. Ma poi l'inerzia è inevitabilmente cambiata: la stessa svolta negativa che a Valentino è toccata al Mugello, Lorenzo l'ha vissuta due settimane dopo a Barcellona, dove ha annaspato nelle retrovie prima di essere buttato fuori gara da Andrea Iannone. «Avevo cominciato nel migliore dei modi: primo in Qatar e secondo ad Austin, l'unica gara negativa era stata l'Argentina con l'incidente – racconta Jorge – Perciò tutto è stato quasi perfetto fino al Montmelo. Da quel momento in poi è andato tutto male, specialmente nei weekend segnati dal freddo e dalla pioggia. Non mi trovavo a mio agio con la gomma anteriore, facevo fatica a trovare equilibrio e fiducia, e dunque ho trovato difficile mantenere la mia solita costanza di rendimento. Per fortuna nel futuro la Michelin farà tesoro dell'esperienza di quest'anno per produrre gomme migliori, o più adatte ad ogni pista. Ma anche per me sarà importante portarmi dietro l'esperienza di quest'anno: perché, ad essere onesto, ho commesso troppi errori. E così non si può lottare per il campionato». Così diversi, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Ma in fondo, alla luce delle vite parallele che hanno vissuto in questo 2016, anche così uguali.