19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Vale analizzato da chi lo conosce meglio

Il suo ex capomeccanico Burgess: «Dove ha sbagliato Valentino Rossi»

Jeremy, storico tecnico del Dottore oggi 63enne, tira le orecchie al suo ex pupillo: «L'anno scorso avrebbe dovuto vincere i Gran Premi, invece di accontentarsi dei podi. E in questa stagione è caduto troppo spesso»

Valentino Rossi
Valentino Rossi Foto: Michelin

ROMA – Valentino Rossi non ha perso il titolo mondiale dello scorso anno per colpa del biscotto di Marc Marquez e Jorge Lorenzo, ma per un errore commesso da lui stesso: un errore di approccio alle gare, troppo prudente e poco aggressivo. Un'opinione che fa notizia, perché a sostenerla non è un tifoso degli spagnoli, bensì uno degli uomini che sono stati più vicini in assoluto al Dottore nel corso della sua lunga carriera nel Motomondiale: Jeremy Burgess. Il tecnico australiano, infatti, è stato capomeccanico del campione di Tavullia dal suo anno di debutto nella classe regina, il 2000, fino al 2013, vincendo in coppia con lui tutti i suoi titoli mondiali tra classe 500 e MotoGP. Il 63enne, oggi in pensione, è tornato a farsi vedere nel paddock la settimana scorsa in occasione del Gran Premio d'Australia. E non si è potuto sottrarre alle domande dei giornalisti sul suo ex pupillo, di cui è inevitabilmente uno degli osservatori più autorevoli: «Forse Valentino non è il più veloce sul giro secco, ma è ancora uno dei più forti in gara – ha riconosciuto al sito specializzato internazionale Motorsport – È vero che non ha più vinto il titolo, ma ci è arrivato molto vicino nel 2015. Dal mio punto di vista, al contrario di quanto pensa la maggior parte delle persone, l'anno scorso non perse il campionato nelle ultime tre gare, ma molto prima. Decise di concentrarsi a portare a casa i podi e di affrontare le gare in quel modo, ma ora questo non basta più per diventare campione: bisogna vincere i Gran Premi».

Nel 2016 troppe cadute
Ma di sbagli, secondo Burgess, Vale ne ha commessi troppi anche quest'anno, benché di tipo diverso: «Valentino ha commesso diversi errori quest'anno e in particolare hanno attirato la mia attenzione quelli di Assen e del Giappone – ha proseguito – Lo sbaglio in Olanda è stato molto insolito, perché normalmente lui non è uno che cade quando è in testa. Marc è in grado di evitare gli incidenti perché è molto agile. Valentino, con gli anni, è diventato un po' più lento nelle reazioni». E lui, Jeremy Burgess, che prima di Rossi fu tecnico di altri campioni leggendari come Freddie Spencer, Wayne Gardner e Mick Doohan, che cosa fa invece oggi? «Trascorro le giornate a giocare a golf e a tennis. E guardo i Gran Premi in televisione».