28 agosto 2025
Aggiornato 10:30
La corsa al titolo MotoGP si avvicina alle battute finali

Marc Marquez: «A Motegi non per attaccare, ma per difendermi da Valentino Rossi»

Il leader del Mondiale, matematicamente, ha già a disposizione il suo primo match point iridato questo weekend nel Gran Premio del Giappone. Ma è consapevole che la pista di casa della Honda non è la più adatta alla sua moto: «Dovrò cedere meno punti possibili»

MOTEGI – Il Motomondiale è giunto al suo rush finale, con una tripletta di gare in tre settimane e con orari e fusi differenti. Si comincia domenica in Giappone, a Motegi; il 23 sarà la volta di Phillip Island, in Australia; il 30 tutti in Malesia, a Sepang. Poi toccherà a Valencia, il 13 novembre, chiudere le ostilità. A Marc Marquez, leader del Mondiale, basterà difendere i suoi ben 52 punti di vantaggio in questi ultimi quattro appuntamenti e già a partire da questa domenica usufruirà del primo match point: se vincesse e Valentino Rossi non andasse oltre il quindicesimo posto, si potrebbe già laureare campione. «Tre gare che segnano un periodo impegnativo della stagione, perché sono tre Gran Premi di fila in diversi fusi orari e condizioni differenti, quindi dobbiamo gestirli con calma e con la stessa mentalità che abbiamo mantenuto per tutto questo Mondiale», commenta.

Il GP di casa Honda dove Marquez non ha mai vinto
Ora la mente è già puntata a questo fine settimana, a Motegi, proprio nella patria del suo costruttore, dove tuttavia Magic Marc non è mai riuscito a vincere in MotoGP, pur essendo salito per due volte sul podio: «Il Gran Premio del Giappone è un appuntamento importante per noi – continua – in quanto è la gara di casa della Honda e una in cui abbiamo grandi ricordi, come il titolo conquistato nel 2014. D'altra parte, si tratta di un circuito che è sempre stato un po' difficile per noi. Così, per esempio, se Aragon era una pista in cui sono andato all'attacco, Motegi è fatta per difendersi e cedere meno punti possibili agli avversari. Detto questo, ci avviciniamo con una mentalità aperta, puntando al miglior risultato, ma pronti ad adattarci alle circostanze».

(da fonte Askanews)