30 luglio 2025
Aggiornato 13:30
Nessuna crisi nella casa di Iwata

Meregalli smentisce Valentino Rossi: «La Yamaha non è peggiorata»

Il Dottore ha lanciato l'allarme: «Sono preoccupato, la M1 non è più la moto migliore». A rassicurarlo ci pensa il team manager: «Non abbiamo fatto passi indietro, semmai è la Honda che è migliorata. Ma ora arrivano le nostre piste»

Valentino Rossi in azione sulla sua M1
Valentino Rossi in azione sulla sua M1 Foto: Yamaha

ROMA – A lanciare l'allarme, domenica, dopo il Gran Premio di Aragon, è stato Valentino Rossi in persona: «Sono preoccupato – ha ammesso il Dottore – Dobbiamo capire perché all'inizio della stagione eravamo i migliori e ora non più». E non è nemmeno la prima volta. Già da qualche gara, infatti, il campione di Tavullia lamenta i passi indietro, in termini di competitività, compiuti dalla sua Yamaha. In queste condizioni di inferiorità tecnica, sembra dire, battersi per il titolo contro un Marc Marquez che per giunta ha un vantaggio oceanico in campionato si fa sempre più difficile. Anche i risultati, del resto, gli danno ragione: la sua vittoria a Barcellona è l'ultima ottenuta finora dalla M1 in questo campionato, e da allora sono passati ben sette Gran Premi. Che cosa sta succedendo, insomma, nel reparto tecnico della casa dei Diapason? A rispondere è il team manager Maio Meregalli: «Non siamo peggiorati, piuttosto è la Honda che ha fatto grossissimi passi in avanti – getta acqua sul fuoco ai microfoni della Gazzetta dello Sport – Gli ultimi sviluppi, parlo del telaio e del forcellone, non hanno dato i risultati che ci aspettavamo, e le gomme giocano sempre un grosso ruolo: a volte favoriscono noi, a volte gli altri. Aragon, poi, non è mai stata una pista a noi favorevole e non è un caso se negli ultimi anni l’abbiamo eletta come nostra pista test. Però, alla fine, domenica alle spalle di Marquez c’eravamo noi, tutti gli altri sono finiti dietro».

Tra 2016 e 2017
Nessuna crisi tecnica, dunque, secondo Meregalli. Piuttosto, una tempesta perfetta nata dalla combinazione del grande miglioramento compiuto dai rivali, da una serie di aggiornamenti che non hanno funzionato come previsto e da alcune piste nettamente sfavorevoli al pacchetto di Iwata. Ma dalla prossima gara, in Giappone, il boss della squadra è fiducioso che il copione potrà cambiare: «Noi vedremo di far buttare via il primo match point a Marquez. Le prossime sono piste che ci piacciono, penso che potremo far bene». E poi, anche se il titolo 2016 dovesse andare in direzione opposta, quella che tutti si aspettano, molto presto si comincerà a pensare alla rivincita del prossimo anno: «Anche noi avremmo dovuto provare a Misano e qui ad Aragon, invece è stato deciso che proveremo la nuova moto solo a fine campionato – spiega Meregalli – E dopo i test di Valencia, il 23 e 24 novembre andremo a Sepang». La moto che sarà guidata da Rossi e da Maverick Viñales promette un balzo in avanti ancora più ampio rispetto agli scorsi modelli: «Negli ultimi anni la M1 ha sempre subìto aggiornamenti, questa volta ci sarà qualcosa di nuovo e più complesso. Non sarà una rivoluzione, però un’evoluzione più importante. Se abbiamo ritardato il debutto della moto 2017 è proprio perché in Giappone stanno lavorando a questo. Diciamo che ci manca un po’ di potenza in alto, a livello di trazione e guidabilità la M1 resta il riferimento, ci piacerebbe trovare qualche cavallo, senza perdere in basso».