23 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Le prime prove libere non tolgono l'incertezza

Marquez e Rossi hanno lo stesso grattacapo: le gomme

Le Honda vanno più forte di tutti nel venerdì di Aragon, Valentino le insegue a un paio di decimi. Ma nessuno canta vittoria: «Le Michelin si degradano in tre-quattro giri. Bisognerà faticare per farle arrivare a fine gara domenica»

Marc Marquez in azione nelle prove libere ad Aragon
Marc Marquez in azione nelle prove libere ad Aragon Foto: Michelin

ALCAÑIZ – L'aria di casa sembra aver ringalluzzito Marc Marquez. Dopo quattro Gran Premi consecutivi chiusi alle spalle del suo rivale diretto nella corsa al titolo, Valentino Rossi, ad Aragon Magic Marc è tornato ufficialmente ad essere il pilota da battere. Miglior tempo alla mattina, secondo al pomeriggio, ma nel bel mezzo di una tripletta Honda, che lascia ben poche speranze ai rivali, Yamaha in testa. Eppure il leader del Mondiale aspetta a cantare vittoria. «Sono risultati difficili da comprendere – dichiara cauto – Stamattina, per esempio, io ero davanti, ma le altre due Honda erano distanti. Alcuni sul finale hanno montato gomme nuove, io le dure, Dani e Cal le morbide, altri non l'hanno fatto. Sono felice di vedere le Honda là davanti, ma se guardate al passo gara la situazione è un po' diversa». Guai a pensare ad un esito già scontato. Anche stavolta bisognerà fare i conti con la principale variabile di questa stagione: la scelta della giusta mescola di gomme, e il loro comportamento nell'arco dell'intera distanza di gara. «Penso che la chiave della gara sarà lo pneumatico posteriore – avverte Magic Marc – Dopo tre-cinque giri inizia a decadere e a scivolare molto. Sarà difficile finire la gara con un buon passo. Oggi mi sono concentrato di più sulla mescola dura, ma dovrò ricontrollare la morbida per capire meglio».

Valentino Rossi non è messo meglio
E pensare che proprio il passo gara è l'aspetto che, al momento, preoccupa di più il suo diretto avversario Valentino Rossi, che pure oggi è stato il primo tra gli inseguitori delle Honda. Quegli stessi timori espressi dallo spagnolo della Honda, insomma, non lasciano tranquillo nemmeno l'italiano della Yamaha: «Andiamo abbastanza veloce, ma dopo qualche giro facciamo fatica: stressiamo troppo le gomme e perdiamo aderenza e prestazioni – analizza il Dottore – Perciò questo è l'obiettivo principale: dobbiamo lavorare, cercare di migliorare perché sul passo gara le Honda sono molto forti. Non sul giro secco, ma dopo qualche giro riescono a mantenere il ritmo, e sembrano stressare meno le gomme. Perciò se vogliamo cercare di lottare con loro dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista». Le Michelin, sempre le solite Michelin: «Dopo tre-quattro giri iniziano a pattinare e a scivolare molto – conferma anche Vale – In sella è divertente, quando si segue un'altra moto si vede uscire il fumo dalla gomma dietro. Ma a parte lo spettacolo si perde molto tempo, si diventa più lenti in accelerazione. Penso che questo pneumatico possa resistere per tutta la gara, ma è un problema di prestazione, di tempo sul giro. Sarà cruciale cercare di perdere il meno possibile». E chissà chi ci riuscirà domenica: la Honda o la Yamaha?