19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Calcio

Mercato chiuso: Milan, e i rinforzi dove sono?

La sessione estiva del mercato è finita, la campagna acquisti rossonera è stata tutta un rimpianto, l'organico non è stato potenziato come richiesto da Montella

MILANO - Sipario sul calciomercato, campagne acquisti chiuse e ora largo ai soli commenti e alle valutazioni sugli organici della serie A. Chi si è rinforzato? Chi si è indebolito? Chi poteva fare di più? Se la regina incontrastata dell'estate è stata la famelica Juventus che ha ramazzato chiunque e ovunque, da Higuain a Pjaca passando per Benatia e Cuadrado fino ad arrivare a Pjanic e Dani Alves seppellendo addirittura la cessione al Manchester United di Pogba, chi doveva ad ogni costo rinforzarsi era il Milan, reduce da tre anni senza Europa e dal burrascoso e ritardatario passaggio di proprietà da Silvio Berlusconi al gruppo cinese che sta rilevando il 100% delle quote societarie. Budget a disposizione di Adriano Galliani 15 milioni, cessioni escluse; le cessioni non ci sono state e allora ecco che il condor brianzolo non ha potuto far altro che bussare a tutte le porte d'Europa per elemosinare prestiti con diritti di riscatto o scovare qualche parametro zero di discreto livello.

Nuovi arrivi, vecchi problemi

Qualcuno è arrivato a Milanello: Gianluca Lapadula, capocannoniere dell'ultimo campionato di serie B, Leonel Vangioni, sconosciuto terzino argentino, Gustavo Gomez, altrettanto ignoto stopper paraguayano, Josè Sosa, onesto mestierante del centrocampo, tutto lentezza e niente tecnica, Mario Pasalic, talentuoso centrocampista croato di proprietà del Chelsea, reduce da svariati infortuni e con un bel punto interrogativo alla voce aspettative, e in ultimo il cileno Mati Fernandez dalla Fiorentina, l'unico calciatore espressamente richiesto dal tecnico. E il resto? Nulla. Vincenzo Montella, nuovo allenatore rossonero, appena insediatosi sulla panchina milanista ha subito individuato i problemi di un organico modesto: ha chiesto un regista di qualità che organizzasse la manovra ed il gioco, gli hanno comprato maniscalchi e mediani avanzati, alla fine Mati Fernandez, quasi un contentino per l'allenatore, non certo la soluzione ai problemi; ha chiesto un esterno d'attacco migliore di Honda e Suso, non gli hanno comprato nessuno; ha chiesto un difensore forte da affiancare a Romagnoli, è arrivato il ruvido Gomez ed è stato confermato Paletta (per fortuna se n'è andato Vergara). Il tecnico campano, fra battute e sorrisi, ha più volte ribadito che si aspettava di più, ed ora che il calciomercato è veramente finito, non potrà che continuare a rammaricarsi, costretto a fare di necessità virtù adattando il materiale a disposizione, spostando le pedine del suo scacchiere alla meno peggio.

Organico incompleto

Le lacune non sono state colmate: i terzini sono assai modesti, De Sciglio non sa ancora chi sia veramente, Abate è quasi comico nel suo correre a casaccio sulla fascia destra, Calabria ancora acerbo, Vangioni un desaparecido, il solo Antonelli merita un posto da titolare pur non essendo Paolo Maldini. A centrocampo, poi, la qualità chiesta da Montella scarseggia come l'acqua nel deserto e la mediana rossonera è più povera che mai. In attacco, al livello internazionale di Carlos Bacca fanno da contraltare gli altalenanti Niang e Suso, con Lapadula tutto da scoprire, Honda avvizzito ed ammuffito nella sua flemma, Luiz Adriano spaesato. Come se non bastasse, poi, è partito Diego Lopez, stufo di fare da riserva al prodigioso Donnarumma, e il Milan si ritrova con un secondo portiere da brividi come Gabriel, uno che a Napoli non hanno considerato buono nemmeno per la Coppa Italia e che vive ancora di rendita dopo una buona stagione a Carpi in serie B in una squadra che non subiva praticamente tiri in porta. Vani sono stati i tentativi per i vari Ibrahimovic, Benatia, Pjaca, Musacchio, Paredes, Kovacic, Jovetic, Cuadrado, Fabregas: ogni volta che Galliani tentava l'approccio ad una trattativa, ecco spuntar fuori la grana (non intesa come soldi, purtroppo) della mancanza di danaro ed ecco le proposte di prestiti, ovviamente non accettati da nessuno. "Siamo a posto così, mercato chiuso", i soliti fastidiosi ritornelli dell'amministratore delegato rossonero che però almeno stavolta, almeno quest'anno, sta risparmiando ai poveri tifosi milanisti i ghigni gongolanti di chi crede ad un fantomatico terzo posto: cinesi o non cinesi, Galliani o non Galliani, Montella o non Montella, questo Milan potrà ritenere un successone anche la semplice qualificazione alla Coppa Uefa, al momento più che un miraggio.