25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
C'è già attesa per il cambio di squadra di Por Fuera

Jorge Lorenzo alla Ducati finirà come Valentino Rossi?

Secondo il suo prossimo compagno di squadra Andrea Dovizioso la risposta è no: «Da allora la moto è completamente cambiata, oggi è molto migliore. Ma è difficile dire se si adatterà allo stile di guida dello spagnolo»

La Desmosedici di Valentino Rossi
La Desmosedici di Valentino Rossi Foto: Ducati

ROMA – Nemmeno lasciare la Yamaha basterà a Jorge Lorenzo per liberarsi dell'ombra di Valentino Rossi. In Ducati non lo avrà più come compagno di squadra, certo; ma il suo spettro continuerà comunque ad aleggiare su di lui. Il suo e quello dello spettacolare fallimento in cui si trasformò l'attesissimo matrimonio del Dottore con la Rossa di Borgo Panigale. Il rischio, o piuttosto il timore inconfessabile, del campione maiorchino è che anche il suo cambio di casacca possa finire allo stesso modo. A rassicurarlo ci prova il suo futuro compagno di box, Andrea Dovizioso: «Da allora è cambiato proprio tutto – sostiene Desmodovi alla rivista specializzata austriaca Speedweek – La moto è completamente diversa. E oggi la nostra, secondo me, è molto meglio di quella che guidò Rossi. Proprio per questo, naturalmente, le aspettative sono molto più alte». Il quesito che tutti si pongono è: la moto italiana riuscirà ad aderire allo stile di guida di Por Fuera? «Bella domanda, ma è difficile rispondere. Non so giudicare, perché Lorenzo in MotoGP ha corso sempre e solo con la Yamaha. Ora dipenderà tutto da quanto riuscirà ad adattarsi alla Desmosedici».

La crescita è già cominciata
Dal canto suo, il pilota di Forlì attende a braccia aperte l'arrivo del cinque volte iridato: «Penso che sarà molto bello avere un campione del mondo in Ducati. E penso e spero che sarà molto importante anche per me, perché la casa stessa profonderà degli enormi sforzi per ottenere con lui i risultati che si aspetta. Quindi sarà automaticamente positivo anche per me». E, nel frattempo Andrea Dovizioso si gode anche i passi avanti compiuti dalla squadra bolognese già in questa stagione (anche se il primo a riportarla alla vittoria non è stato lui ma il suo compagno Andrea Iannone): «Certamente c'è ancora del lavoro da fare – ammette – Su piste come il Sachsenring, dove la chiave per ottenere dei buoni tempi sono le curve, abbiamo visto chiaramente che dobbiamo ancora migliorare in quest'area. L'anno scorso, tuttavia, avevamo tanti problemi in più, ora dobbiamo continuare concentrandoci principalmente sulla maneggevolezza in curva e sull'aderenza posteriore. Su questi punti c'è ancora molto margine di miglioramento». L'aiuto decisivo, magari, verrà proprio dal collaudatore di lusso Casey Stoner: «È ancora troppo presto per valutare. Tuttavia, certamente è vero che gli ingegneri ascoltano con molta attenzione ciò che dice dopo i test. È un pilota molto veloce e può essere solo positivo per noi».